martedì 1 aprile 2014



 - LUCCHINI - I sindacati compatti sul piano Smc 
 «E' l'unico che salva i posti di lavoro»

-La Nazione-
— PIOMBINO — mar 01 apr, 2014




GIORNI decisivi per la vertenza Lucchini. Facciamo il punto con Fim, Fiom e Uilm aspettando la firma dell’accordo di programma e la presentazione dell’offerta vincolante da parte della Smc. «L’accordo di programma è essenziale per il futuro di Piombino e del territorio – dichiara Luciano Gabrielli segretario Fiom – dentro ci sono punti strategici: dalla 398 alla Concordia ai finanziamenti per il corex. Però l’accordo punta sul futuro, anche se prossimo. Oggi dobbiamo pensare al presente». E quel presente per Gabrielli è Smc, la società araba di Khaled al Habahbeh che nel giro di pochi giorni dovrebbe presentare l’offerta vincolante per l’acquisto della Lucchini.
«APPOGGIAMO il progetto della Smc perché è l’unica che mantiene in marcia dell’altoforno e mantiene tutti gli occupati diretti ed indiretti – continua Gabrielli – e nel progetto si parla di realizzare due forni elettrici da 500mila tonnellate e un impianto corex da un milione di tonnellate. Voglio ricordare che ad oggi il corex non ha finanziamenti ma se si danno lo si fa ad un prototipo da 350 mila tonnellate e che il corex se non è affiancato da un forno elettrico ha difficoltà ad esistere».
Gabrielli è chiaro: «Davanti ad una proposta vincolante di Smc sarebbe impensabile fermare l’altoforno». Un altro scenario si avrebbe invece se Smc non presentasse l’offerta vincolante.
«SE QUALCUNO acquistasse solo i laminatoi lo scenario cambierebbe – evidenzia Gabrielli – e soprattutto sarebbe un disastro sociale. La chiusura dell’area fusoria vorrebbe dire 1500 lavoratori in cassa integrazione, poi pensiamo a cosa accadrebbe ai lavoratori delle mense, della Sol, dell’Elettra, le cave… un disastro per altri 1500 lavoratori. È chiaro che il sindacato, davanti a questi scenari, spinge per un altro progetto e in un paese normale si sarebbe già affrontato e verificato, qui invece ci si nasconde dietro le procedure.
Noi abbiamo sempre detto pari dignità per tutte le proposte».
«SMC è l’unica che prevede il traghettamento in modo indolore, mantenendo l’afo in marcia – ha dichiarato Vincenzo Renda segretario Uilm - senza Smc, il progetto più ottimista non prevede il mantenimento dell’area a caldo in marcia, e da qui alla ripartenza degli impianti nuovi passerebbe un periodo lungo di cassa integrazione. Abbiamo il dovere di creare meno disagio possibile ai lavoratori».
«Noi tutti si spera che venga l’arabo – ha detto Fausto Fagioli segretario Fim - ma dobbiamo fare in fretta perché il tempo è tiranno, l’afo se non viene alimentato, rischia la chiusura. La Smc deve dare tutte le garanzie necessarie facendo l’offerta vincolante al più presto». «Smc faccia subito l’offerta vincolante, ha le condizioni per andare avanti e chiudere la trattativa» conclude Gabrielli.
m. p.




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