lunedì 7 aprile 2014

De Vincenti: «L’aumento di capitale Smc per ora è solo un annuncio»

Il viceministro allo Sviluppo gela gli arabi: per acquisire la Lucchini servono le garanzie finanziarie Lami (Fiom): nell’Accordo di programma garanzie su 398 e cokeria a tempo determinato


PIOMBINO. Sulle possibilità dell’acquisto della Lucchini da parte della Smc, alimentate dalla notizia della ricapitalizzazione della società tunisina, è calato come un macigno lo scetticismo del viceministro dello Sviluppo, Claudio De Vincenti: «Smc ha annunciato una ricapitalizzazione – ha detto De Vincenti al Tg3 – Bisognerà vedere se sarà realizzata... Stiamo parlando di una ricapitalizzazione da due milioni a due miliardi di dollari, in ogni caso per la procedura ricordo che il punto chiave è che ci siano le garanzie finanziarie».
Insomma, i soldi: è sempre questo il fulcro, e lo sarà sino alla fine, su cui poggiano le chance di Khaled Al Hababhbeh, presidente di Smc, di acquistare la Lucchini. Quale somma rispetto alla ricapitalizzazione, e in quanto tempo, sarà versata nelle casse della società? E quindi, visti i pochi giorni a disposizione per salvare l’altoforno (che Smc ha ribadito essere il cuore dell’operazione), saranno sufficienti gli impegni presi dagli azionisti per convincere le banche a garantire l’operazione con una fidejussione da allegare all’offerta vincolante che Smc si dice pronta a presentare al commissario straordinario Piero Nardi? In questo senso l’unico fatto certo è che la risposta senza appello arriverà entro la prossima settimana.
Intanto però prosegue il lavoro per l’Accordo di programma, che nelle intenzioni dovrà disegnare il nuovo profilo dell’area portuale e siderurgica, e quello per gli ammortizzatori sociali.
A questo proposito De Vincenti ha spiegato che la discussione avviata con i sindacati è su «come organizzare gli ammortizzatori sociali per garantire al meglio la tutela dei lavoratori in questa fase di transizione».
Ecco che più complessivamente l’Accordo di programma deve essere lo strumento da riempire di contenuti per far sì che quella definita «fase di transizione» dal viceministro De Vincenti, sia meno dolorosa possibile, o meglio ancora che rappresenti la prima parte di un futuro con delle prospettive per il territorio.
Mirko Lami, coordinatore Fiom delle Rsu Lucchini, è convinto che in questa fase cruciale «si debba attendere di capire se le mosse di Smc siano sufficienti, certo la ricapitalizzazione dimostra che l’ipotesi araba non è cancellata. Ma intanto è naturale che si debba lavorare anche per individuare tutti gli strumenti di garanzia per i lavoratori».
Così, ad esempio, per Lami «va fatto un plauso al governatore Enrico Rossi per il lavoro che sta facendo sull’individuazione di Piombino come polo di rottamazione delle navi militari. Servirà una regia di esperti per sezionare le navi e selezionare i materiali. Ecco, immagino che già prima di iniziare ci sarà molto da investire per la formazione».
Lami però, secondo cui «sulla Concordia non si deve mollare», crede che ci siano alcuni elementi assolutamente da inserire nell’Accordo di programma: «Sento parlare di Corex, forse di piccole dimensioni, ma non di forno elettrico – dice il coordinatore delle Rsu Fiom – Invece si tratta di un impegno imprescindibile che va messo nero su bianco, altrimenti che senso ha parlare del polo di rottamazione come del sistema per avere acciaio a chilometri zero?».
Infine due questioni, giudicate anch’esse sostanziali per l’Accordo di programma: «Sulla 398 non ci possono essere altri ritardi – conclude Lami – perché senza infrastrutture è inutile fare progetti di sviluppo. E poi c’è il tema della cokeria. Se non andasse in porto l’offerta della Smc, possiamo tenerci un impianto del genere senza le garanzie di conduzione a cui per ora è sottoposto? Dico chiaramente che se non ci sarà più l’area a caldo e nel “deserto” resterà solo la cokeria “in affitto”, e magari poi scopriremo che servirà per Taranto, la vita di quell’impianto per ragioni di ambiente e sicurezza dovrà essere a tempo determinato. E si tratta di un impegno da mettere per scritto».
di Cristiano Lozito    06 aprile 2014

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