Lucchini Piombino, firmato accordo per la riconversione da 250mln. Primo giorno di chiusura dell'altoforno
Ore 10.56. L'altoforno della Lucchini emette l'ultima colata di acciaio davanti a un gruppo di lavoratori e si avvia allo spegnimento definitivo. Gli operai parlano di "un'atmosfera surreale e drammatica". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che pure oggi incassa l'accordo di programma per la riconversione dell'area, dice che "non è una giornata di cui dichiararsi soddisfatti: oggi inizia la chiusura dell'altoforno di Piombino ed è un momento drammatico, di collasso. Abbiamo la morte nel cuore".
L'accordo, che il sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti definisce "una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini" prevede investimenti per oltre 250 milioni di euro per la riconversione del più importante centro siderurgico del Paese dopo l'Ilva di Taranto.
Piombino dà lavoro a oltre 4.500 persone, di cui 2.500 sono solo i dipendenti diretti della Lucchini. L'obiettivo, secondo Rossi, è tornare a produrre acciaio in due-tre anni con una tecnologia più avanzata ed ecosostenibile. La Regione ha stanziato per questo 150 milioni, dal Governo ne sono arrivati gli altri 100 milioni di cui 50 milioni per la bonifica e 20 milioni per la riconversione industriale, più fondi per il porto e per la bretella che lo collegherà alla superstrada tirrenica.
Inoltre il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, destina a Piombino le 38 navi militari da dismettere. Mentre il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, promette "bonifiche in tempi rapidi". Nel risanamento saranno impiegati i dipendenti dello stabilimento con contratti di solidarietà mentre per l'indotto ci saranno ammortizzatori sociali come la cassa integrazione.
"Ritengo che l'accordo è la migliore risposta alle ansie e alle preoccupazioni che attraversano la comunità e alle centinaia di persone che anche oggi erano in piazza a manifestare i loro sentimenti", commenta il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi.
I lavoratori toscani, in sciopero fino alle 22, alla notizia dell'accordo hanno sciolto l'assemblea permanente. "Nel protocollo d'intesa ci comunicano che sono state accolte le nostre richieste - ha spiegato il segretario provinciale Uilm Vincenzo Renda - al centro delle quali c'era la questione del futuro della siderurgia piombinese attraverso i finanziamenti in grado di incentivare l'interesse di un imprenditore a realizzare Corex e forno elettrico". "Nella giornata in cui si spegne il forno, l'accordo di programma resta concretamente l'unico strumento da dove ripartire, sarà ora essenziale rispettare programmi e scadenze per ridisegnare un futuro dell'acciaio a Piombino", concorda il segretario della Fim Cisl Piombino Fausto Fagioli.
Ora bisogna vedere se l'accordo aiuterà ad andare a buon fine la gara per la cessione della Lucchini, che è in amministrazione controllata. "Sono arrivate manifestazioni di interesse importanti - fa il punto De Vincenti - di imprese che hanno un rilievo industriale e capacità finanziarie. Ci auguriamo che presenteranno le offerte vincolanti in un contesto più ampio di crescita e sviluppo del siderurgico".
l'Uffington Post 24/04/2014 21:11
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