-La Nazione-
— PIOMBINO — mer 16 apr, 2014
«IN PIAZZA Gramsci i sindacati hanno recitato il de profundis della fabbrica». Lo dice Fabrizio Callaioli candidato a sindaco di Rifondazione Comunista. «Ormai niente più lotte (come se fossero mai iniziate), si ragiona solo di ammortizzatori sociali. Il governo (e quindi il Pd) non vuole lotte, sennò poi magari le multinazionali che lo appoggiano si potrebbero arrabbiare.
Quindi non si apre un dibattito, terminato l’epitaffio della siderurgia si spengono i microfoni: non un’analisi sul fatto che sono in tanti a tifare per la chiusura di Piombino, perché se si chiude l’altoforno, qualcun altro si prenderà la produzione di 4 milioni e mezzo di tonnellate di acciaio all’anno; la ricchezza dei piombinesi si sposterà nelle tasche di altri.
Nardi, che ormai da tempo non ha la nostra fiducia, non è l’unico responsabile, egli non è un semplice curatore fallimentare incaricato dal tribunale, è un commissario nominato dal governo, ed è chiaro che le sue scelte sono concordate con il governo, a partire dal vice ministro De Vincenti. L’unica soluzione è ribellarsi alle attuali politiche imposte dall’unione europea e ritornare all’intervento dello Stato nell’economia».
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