mercoledì 9 aprile 2014

- LUCCHINI - «Se chiude l'altoforno, sciopero del voto»

-La Nazione-
— PIOMBINO —  mer 09 apr, 2014

«SE CHIUDE l’afo non si vota per le Europee». È la proposta emersa dal Consiglio di fabbrica Lucchini. La battaglia per tenere in vita l’altoforno e per salvaguardare l’occupazione continua, anche all’indomani delle notizie di un esposto contro la Smc presentato dal commissario straordinario Lucchini Piero Nardi. Il consiglio di fabbrica ha dato indicazioni precise che i segretari di Fim, Fiom e Uilm hanno tutta l’intenzione di portare avanti.
«PER PRIMA cosa vogliamo essere al tavolo dell’accordo di programma, essere protagonisti e se così non fosse chiederemo alle istituzioni di non firmarlo». Incalzano subito Luciano Gabrielli Fiom, Vincenzo Renda Uilm e Fausto Fagioli Fim. «Se arriva l’offerta Smc – entro il 14 aprile - bisogna tenere l’altoforno acceso. Altrimenti bisogna capire come si ricostruisce la siderurgia a Piombino.
Finchè siamo dentro alla procedura il contratto di solidarietà deve essere esteso a tutti i lavoratori e proprio durante la solidarietà si deve discutere per individuare un percorso di ricollocazione degli operai. E allora proprio per affrontare nel migliore dei modi la discussione l’altoforno deve andare oltre il 23 aprile. Correttezza vorrebbe che il governo prorogasse la marcia dell’afo per fare una discussione sull’accordo Piombino e sull’accordo di programma seria. Il sindacato deve essere protagonista e sedere al tavolo per l’accordo di programma».
PER I SINDACATI all’interno dell’accordo ci deve essere: ammortizzatori sociali per diretti e imprese d’appalto; bonifiche degli impianti, perché l’area a caldo dismessa rappresenterebbe anche un problema di sicurezza; e la collocazione dei lavoratori». «Senza forno elettrico non c’è nemmeno il corex e senza l’altoforno – convertitori – e forno elettrico non ha senso nemmeno il polo di rottamazione (rottame a km zero)» ha evidenziato Gabrielli.
E un altro aspetto è la questione delle elezioni. «Dalla riunione della Rsu è emerso il distacco di una grossa parte della politica a questa vicenda e in caso di altoforno spento, la proposta uscita dalla riunione è stata quella di andare a votare alle amministrative rifiutando per protesta la scheda per il parlamento europeo». «Il sindacato ha sempre cercato di trovare soluzioni per il lavoro, tenendo l’altoforno in marcia; nei prossimi giorni organizzeremo le assemblee con i lavoratori, ma è chiaro sin da ora, dato che l’obiettivo del Commissario è spengere l’altoforno, creando un disastro sociale, a cui risponderemo a questo scenario con forti iniziative, in cui non sarà più possibile nessun tipo di garanzia».
Maila Papi

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