Una ditta francese al capezzale dell’Afo
I tecnici starebbero preparando le fasi di spegnimento dell’impianto, fissato per il 23 aprile
PIOMBINO. Una ditta francese sarà presto al capezzale dell’altoforno, per approntare lo spegnimento, fissato, sembra ormai acclarato, per il 23 aprile.
La notizia è emersa nel consiglio di fabbrica di ieri. Durante l’incontro sono state ricordate le prossime date in agenda e confermate le richieste da avanzare al sottosegretario Claudio De Vincenti, con cui i sindacati si incontreranno il 16. Fim, Fiom e Uilm si presenteranno a Roma con il mandato ricevuto dai lavoratori nel corso delle assemblee, che potrebbero svolgersi il 14 e il 15. Le richieste per la direzione sono state appena inoltrate.
Il mandato con cui raggiungere il ministero resta racchiuso nel no alla fermata dell’Afo fino a quando non saranno praticabili soluzioni alternative per ogni singola persona tagliata fuori dal ciclo produttivo. Diverse potrebbero essere le forme di pressione che i lavoratori sarebbero disposti a mettere in campo. Non ultima, il non voto alle prossime elezioni . A Piombino e dintorni.
Nel consiglio di fabbrica di ieri, si è respirata ancora l’attesa, sempre meno ottimistica, per un intervento risolutivo del gruppo arabo Smc. I tempi richiederebbero un’accelerazione che non si vede, mentre si vede, bene, la sempre più ridotta possibilità di agganciare la sopravvivenza dell’altoforno all’arrivo delle materie prime necessarie.
Secondo alcune fonti, tra i sindacati emergerebbe la richiesta di privilegiare i contratti di solidarietà per tutti, rispetto alla cassa integrazione che rischierebbe di dividere i lavoratori.(v.p.)
08 aprile 2014
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