lunedì 21 aprile 2014

ACCIAIERIE PIOMBINO : le ragioni di Paolo Francini in sciopero della fame contro la chiusura dell' altoforno Lucchini.



Subito dopo Pasqua l'altoforno verrà spento: questa storia lunga più di 100 anni si fermerà qui. Con essa si fermerà il futuro di migliaia di famiglie di questo territorio. Gli ammortizzatori sociali concessi serviranno solo a non far precipitare i lavoratori nella disperazione più nera. Ma non costituiranno certo il futuro a cui aggrapparsi, che è fatto solo di incognite e interrogativi.

L'unica cosa certa è che da oggi cambia la storia di Piombino e di un intero pezzo della Toscana.

Eppure, a detta dello stesso governo le Acciaierie di Piombino sono “Strategiche” per gli interessi del nostro Paese. Belle parole, ma intanto il Governo stesso decide di non intervenire per prolungare la vita dell'altoforno. In questo modo si condannano i lavoratori ad un salto nel vuoto senza nessuna sicurezza. La storia non può, non deve finire così. Occorre costringere il governo a farsi davvero carico della vicenda Lucchini, se necessario anche con la riacquisizione pubblica dello stabilimento. Lo Stato, cioè, deve tornare a fare lo Stato, creando occupazione e garantendo l'esistenza dei settori fondamentali come quello della siderurgia. Per questo, il giorno della fermata dell' AFO non potrà essere vissuto come un giorno qualsiasi, tutto il territorio dovrà essere mobilitato con iniziative clamorose. Lo stesso dovrà avvenire nei 20/30 giorni successivi, in cui l' AFO “caricato in bianco” potrà comunque essere messo in condizioni di ripartire.

Alcune settimane di iniziative intense e clamorose da parte dei sindacati, Lavoratori ,cittadini, per dire che la mano pubblica deve assicurare la vita dell' AFO e la sua prosecuzione fel futuro. Non dobbiamo, non possiamo arrenderci. Ho 54 anni, dal 1980 lavoro in quello stabilimento, adesso non me la sento di trascorrere il periodo di Pasqua a casa, tra “colombe” e “scampagnate”, come se nulla stesse accadendo. Ho deciso quindi di trascorrere questi giorni davanti alla portineria della Lucchini, dalle 8 del giorno di Pasqua fino alle 8 di martedi 22 aprile, in modo ininterrotto, facendo lo sciopero della fame. Questo come forma di protesta contro il Governo, ma anche per dire a me stesso, ai mie colleghi di lavoro e ai sindacati che non è giunto il momento di alzare bandiera bianca, ma quella della mobilitazione e della lotta. La nostra volontà deve essere più forte della decisione politica di uccidere le nostre speranze”

PAOLO FRANCINI

Castagneto Carducci 19 /aprile 2014

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