lunedì 14 aprile 2014

l ministero conferma: altoforno Lucchini spento il 18 aprile

De Vincenti punta a firmare l’Accordo di programma entro la fine della settimana I sindacati aprono con Nardi un confronto sugli ammortizzatori sociali



PIOMBINO. Confermato anche a Roma quanto aveva scritto Il Tirreno: lo spegnimento dell’altoforno Lucchini è stato anticipato al 18 aprile per la mancanza di prospettive che ne consentano il proseguimento dell’attività. E' quanto si apprende da fonti sindacali presenti a un incontro con il viceministro allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti. «Abbiamo chiesto che resti in attività fino almeno alla chiusura del bando per le offerte vincolanti», a fine maggio, afferma il coordinatore del settore siderurgico della Uilm, Guglielmo Gambardella.
L’obiettivo ora, ha detto, De Vincenti, è firmare la convenzione per l'accordo di programma per Piombino entro questa settimana. L'accordo mira a mettere a punto il progetto di riqualificazione ambientale e di riconversione industriale dell'area di crisi complessa del polo di Piombino e risulta «indispensabile soprattutto alla luce della cessione della Lucchini», che è in amministrazione straordinaria.
I sindacati hanno richiesto l'apertura di un confronto con il commissario Piero Nardi sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali per tutelare adeguatamente i lavoratori nella fase di riconversione del sito e dell'area.

«L’accordo è suddiviso in tre assi - ha spiegato il segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli - Il primo asse riguarda il quadro strategico e finanziario per il rilancio del sito della Lucchini. Diviso in due azioni. La prima, riguarda la riconversione e l'efficientamento energetico e il miglioramento ambientale. Sull’area a caldo, l’azione va sviluppata tenendo conto delle migliori tecnologie disponibili, come il Corex e il Finex, senza escludere l'utilizzo del pre-ridotto, attraverso utilizzo dei fondi regionali e del piano Ue sulla sostenibilità e il rilancio della siderurgia. La seconda azione riguarda le bonifiche, a partire della messa in sicurezza del sito, utilizzando la nuova formulazione attraverso il "destinazione Italia" della 152bis, che consente di distinguere il soggetto acquirente, dai responsabili storici dell'inquinamento. Il secondo asse riguarda la riconversione e la riqualificazione dell'intera area industriale con due azioni, la prima con un bando per costruire un polo di attività portuali finalizzate allo smantellamento e al refitting. A breve ci sarà la direttiva Ue, che imporrà in tutta l'Unione di smaltire le navi in Ue prodotte nel continente. Sul refitting ci si rivolgerà agli armatori, mentre per lo smaltimento è previsto un impegno del ministero della difesa per smaltimento navi militari. La seconda attraverso il sostegno alle attività produttive dell'area, attraverso il finanziamento attraverso contratti di sviluppo a eventuali investitori. In quest'area domani è previsto un incontro pre-Cipe, che confermerà impegno su bretella 398. Il terzo ed ultimo asse sulle politiche attive del lavoro che prevederà fondi interprofessionali e agenzie temporanee per le eventuali ricollocazioni. Emergono preoccupazioni per l'altoforno, il cui spegnimento è stato anticipato al 18 aprile. Resta una problematica la gestione del periodo tra il 18 aprile e il 30 maggio, data entro si chiuderà il bando per le offerte vincolanti. Piombino deve restare una priorità nella strategia industriale italiana, ma occorrono interventi rapidi e risolutivi».

Un primo incontro con Nardi era previsto per oggi pomeriggio (lunedì 14), ma poi l'incontro è stato rimandato a domattina (martedì 15). Si è svolta, invece, l'assemblea pubblica  in piazza Gramsci dove i sindacati hanno riferito dell'incontro con De Vincenti: non sono mancati i momenti di tensione.
14 aprile 2014  

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