martedì 15 aprile 2014

LUCCHINI - «Un contratto di solidarietà per tutti»

-La Nazione-
— PIOMBINO —  mar 15 apr, 2014



CONTRATTI di solidarietà per tutti i lavoratori durante la procedura. È questa la richiesta chei sindacati faranno domani al commissario straordinario Lucchini, Piero Nardi. E intanto subito dopo Pasqua l’altoforno inizierà le fasi di spegnimento con le cariche in bianco. I segretari metalmeccanici ieri pomeriggio – di ritorno da Roma – avrebbero dovuto incontrare il commissario, ma i tempi non hanno coinciso e l’incontro è slittato a domani. I sindacati hanno comunque fatto l’assemblea cittadini in piazza Gramsci, erano presenti i lavoratori in sciopero dalle 19 alle 22. Ci sono stati momenti di tensione al termine dell’intervento di Luciano Gabrielli (Fiom) che ha parlato a nome delle altre sigle (Fausto Fagioli Fim e Vincenzo Renda Uilm).
LAVORATORI arrabbiati per non aver avuto la parola, ma soprattutto la tensione è dovuta alla consapevolezza che qualcosa sta per concludersi, alla delusione del non arrivo della Smc, alla paura di perdere il posto di lavoro. Gabrielli ha ricordato la volontà del sindacato: «Gli ammortizzatori sociali devono essere estesi a tutti i lavoratori Lucchini e a quelli che orbitano all’interno dello stabilimento (mense, trasporti, pulizie...). La questione importante e sulla quale faremo le assemblee in fabbrica è il fatto che anche se si dovessero fermare alcuni impianti è essenziale che tutti i lavoratori, sia Lucchini, Lucchini servizi e delle imprese (a seconda delle condizioni) devono restare dentro la procedura, devono essere dentro il contratto di solidarietà che scade il 15.
Tutti devono essere a lavoro con turni ed orari diversi, ma non in cassa integrazione». Ha poi annunciato che l’azienda ha fatto richiesta della cassa integrazione «che non abbiamo firmato, la cig non possiamo accettarla se vogliamo tenere tutti insieme in un ragionamento di solidarietà. L’assemblea l’abbiamo fatta in città per dare una informazione complessiva».
MA QUESTO non è bastato. «Siamo fuori, è finita» ha gridato un lavoratore «ho 53 anni, figurati se mi fanno fare formazione». «Ho riscosso 600 euro, basta con le favole, non siete riusciti ad ottenere niente» ha gridato un altro operaio contro i sindacati. Tensione dovuta alla difficile situazione che si aggraverà subito dopo Pasqua (il 22) con l’altoforno che inizierà la procedura di spegnimento, con le cariche «in bianco» per tenere comunque alta la temperatura e permettere all’afo, qualora arrivasse un’offerta vincolante della Smc di poter ripartire (con 6 milioni di euro di minerale), ma comunque di ripartire. Altrimenti questa volta sarà veramente la fine dell’altoforno.
Maila Papi



Nessun commento:

Posta un commento