PIOMBINO: ACCORDO DI PROGRAMMA SEMPRE PIU’ VICINO
Piombino (LI) – Il ministero dello Sviluppo economico comunica che oggi si è tenuta una riunione tecnico-politica al Mise per un ulteriore approfondimento di contenuti già ben individuati sull’accordo di programma per Piombino. Lunedì prossimo, il testo verrà illustrato ai sindacati nazionali e territoriali.
“Nei giorni immediatamente successivi – si legge ancora -, la messa a punto definitiva e quindi la firma di un’intesa interistituzionale su un insieme di misure atte a sostenere le prospettive produttive e occupazionali dell’area durante e dopo la cessione del sito della Lucchini S.p.A in Amministrazione Straordinaria”.
Alla riunione odierna- presieduta dal Vice Ministro allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti- hanno preso parte il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il Sindaco di Piombino Gianni Anselmi, rappresentanti della Provincia di Livorno, il Presidente dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri, alti dirigenti di altri Ministeri interessati (Ambiente, Infrastrutture, Lavoro, Difesa) e dell’Agenzia del Demanio.
Secondo la valutazione del presidente della Regione Toscana Rossi la bozza di accordo presentata dal viceministro costituisce, per molti aspetti, una base di partenza interessante, che deve però essere definita e approfondita meglio affinché gli impegni che ogni ente deve assumersi siano ben chiari, senza equivoci sulle responsabilità.
Il presidente ha da parte sua ribadito le richieste della Regione: definire meglio l’obiettivo di realizzare la cosiddetta “area a caldo”, in sostituzione dell’altoforno, prevedendo esplicitamente la realizzazione delle nuove tecnologie Corex e del forno elettrico; assunzione da parte del Governo, attraverso il Ministero dei trasporti, di precisi impegni per il completamento del secondo lotto della nuova viabilità di collegamento tra la città e la variante Aurelia, con l’obiettivo che il Governo inserisca la quota non finanziata della variante Aurelia nel prossimo “decreto del fare” con uno specifico finanziamento; assicurazione che, sempre nel “decreto del fare”, così come è stato previsto per la realizzazione di altre autostrade della Lombardia e del Veneto, il Governo provveda a garantire, se necessario anche con propri impegni finanziari, la realizzazione del completamento dell’autostrada tirrenica; esplicita previsione nell’accordo di programma della realizzazione del bacino di carenaggio nel porto di Piombino, che consentirà di accogliere non solo le navi per la demolizione ma anche grandi navi da crociera per la manutenzione e il refitting.
Sono queste, ha sottolineato il presidente, le condizione per un progetto che preveda la riconversione ecologica del polo siderurgico, il mantenimento dell’occupazione e lo sviluppo del porto. E dato che l’impegno finanziario, che sommando tutti gli interventi, compreso quello sul porto, supera i 200 milioni con un contributo decisivo della Regione, è così importante e significativo il presidente della Regione ha chiesto che sia lo stesso presidente del Consiglio a firmare l’ accordo alla presenza di tutti i ministri interessati. Il presidente ha infine ricordato come Piombino stia vivendo momenti cruciali. Occorre, ha ribadito, unità e grande determinazione per gettare le basi per uno sviluppo nuovo, basato innanzitutto sulla riconversione ecologica del polo siderurgico.
Intanto Smc non demorde nell’acquisto della Lucchini.
Nel mirino della magistratura di Livorno e della Guardia di Finanza, il gruppo tunisino annuncia sul suo sito internet che il 24 aprile presentera’ le sue attivita’ in un hotel di Tunisi. Potrebbe essere l’occasione per chiarire le tante zone d’ombre della Smc. Il sito mette in evidenza che la societa’ e’ “in trattative molto avanzate per l’acquisto della piu’ grande fabbrica di ferro in Europa” ovvero il gruppo siderurgico Lucchini e da’ risalto alla decisione dell’assemblea straordinaria del 4 aprile di aumentare il capitale da 2 milioni a 2 miliardi di dollari, “il che rappresenta quasi un quinto del bilancio dello Stato tunisino”. Sul web Smc si presenta come un’entita’ “costituita di recente dall’uomo d’affari giordano Dottor Khaled Al Habahbeh, dall’uomo d’affari tunisino Ali Al Ghammagui e da investitori italiani”.
da Il CORRIERE ETRUSCO 9/4/2012
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