Lucchini: ecco la firma sull'accordo, sciolta l'assemblea permanente
Piombino: dopo l'ultima colata, l'impianto senza più minerale continuerà a bruciare coke per una ventina di giorni fino al suo definitivo spegnimento. Assemblea infuocata con un grido su tutti: "Se non lavora Piombino non lavora nessuno". Bloccate le strade della città per un paio di ore
PIOMBINO. È iniziato questa mattina, giovedì 24, il processo che condurrà allo spegnimento dell’altoforno: si tratta del primo caricamento “in bianco” - cioè solo con coke e senza ferro - che avvia il processo di abbassamento della temperatura, che condurrà nel giro di 20-30 giorni allo spegnimento completo. Il primo procedimento è durato circa tre ore e si è concluso intorno a mezzogiorno. Il turno che si è occupato dell’operazione è composto da circa trenta persone, tra ingegneri, tecnici, periti ed operai.
Il punto alle 19,53. Sciolta l'assemblea permanente. Dopo che i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato ai lavoratori la firma dell'accordo di programma tra istituzioni ed enti locali a Palazzo Chigi, è stata sciolta l'assemblea permanente di fronte alla Lucchini di Piombino e si e' concluso il volantinaggio sulla strada di ingresso alla città. Resta lo sciopero fino alle 22, ma i sindacati hanno annunciato che si metteranno "subito al lavoro" per verificare e fare il punto della situazione sugli ammortizzatori sociali in particolare per le aziende in appalto alle acciaierie. Il 5 maggio è stata già fissata una nuova assemblea in fabbrica per coinvolgere e informare tutti i lavoratori sui contenuti dell'accordo di programma firmato a Roma. "Nel protocollo d' intesa ci comunicano che sono state accolte le nostre richieste - ha spiegato Vincenzo Renda, segretario provinciale Uilm - al centro delle quali c'era la questione del futuro della siderurgia piombinese attraverso i finanziamenti in grado di incentivare l'interesse di un imprenditore a realizzare Corex e forno elettrico. Finanziamenti che permetteranno inoltre la realizzazione di infrastrutture che attendiamo da anni".
Il punto alle alle 18,50. De Vincenti''Abbiamo firmato l'accordo". "Abbiamo firmato l'accordo di
programma per Piombino, e' una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini''. Cosi' il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
programma per Piombino, e' una tappa fondamentale per dare un futuro ai lavoratori e ai cittadini''. Cosi' il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.
Il punto alle 18,30. C'è la firma sull'accordo, rientra il corteo. L'accordo di programma sarebbe stato siglato. Il corteo degli operai è comunque tornato alla portineria.
Il punto alle 16,40. Gli operai bloccano gli ingressi alla città. Gli operai in corteo hanno bloccato l'ingresso alla città e hanno annunciato di voler portare avanti il blocco delle strade fino alle 22.
Il punto alle 15,30: sciopero e lavoratori in corteo. Alle 14 è iniziata l’assemblea dei lavoratori. Un'assemblea decisamente infuocata, tanto che alcuni lavoratori vorrebbbero bloccare la strada di accesso alla città in attesa di capire l'evolversi degli incontri a Roma. Il corteo è partito dalla portineria della fabbrica: circa un migliaio di persone hanno percorso viale dell'Unità verso l'uscita della città. Lo slogan è: "Se non lavora Piombino non lavora nessuno".
Intanto, è stato proclamato uno sciopero fino alle 22. E oggi è prevista al ministero dello Sviluppo economico la firma dell’accordo industriale da 200 milioni di euro per la riconversione della fabbrica: da fonti della Regione l'accordo sarà siglato intorno alle 18. Inoltre, secondo quanto si apprende, l'accordo ha avuto il via libera anche dai sindacati e dai lavoratori.
L'ULTIMA COLATA
Intorno alle 10,15 i rappresentanti sindacali della Lucchini sono entrati per un sopralluogo all’altoforno. Alle 11l'altoforno ha emesso l'ultima colata davanti a un gruppo di lavoratori. "L'altoforno sta tirando fuori gli ultimi respiri in un'atmosfera surreale e drammatica - ha detto Lorenzo Fusco, uno degli operai presenti, con la voce rotta dall'emozione -. Perlomeno non siamo stati noi a spegnerlo, ma è stato qualcuno ben più in alto". Ora l'impianto senza più minerale continuerà a bruciare coke per una ventina di giorni fino al suo definitivo spegnimento.
24 aprile 2014
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