«Lucchini-Smc, ci sono ancora margini»
Per i sindacati la strada non è chiusa nonostante la bocciatura di Nardi. Lunedì sciopero, Fabiani chiede l’intervento di Renzi
PIOMBINO. La notizia della bocciatura da parte del commissario Piero Nardi, del protocollo d’intesa proposto dagli arabi della Smc per la Lucchini, è arrivata come una doccia gelata sulla città. Uno stop non solo alla proposta del gruppo guidato da Khaled al Habahbeh, ma soprattutto alle speranze di una città che in quel progetto (tre miliardi d’investimenti, mantenimento del ciclo integrale e del posto di lavoro per quasi 4mila persone) aveva creduto fortissimamente. E che ancora vuol crederci.
«Non è finita – dicono Fim, Fiom e Uilm. che lunedì incontreranno a Firenze il governatore Enrico Rossi – Siamo convinti che ci siano ancora margini. Certo, gli arabi devono venire in città al più presto e fare un’offerta vincolante, ma quello che noi vogliamo è un incontro a viso aperto, con la Smc e col governo».
Indiscrezioni parlano di lavori in corso in Tunisia per rivedere le parti del memorandum contestate dal commissario straordinario, e per mettere insieme i soldi necessari a pagare le navi del minerale, che vanno ordinate entro il 12 marzo. Quaranta milioni, che coprirebbero il prossimo viaggio e di fatto rimborserebbero quello precedente, anticipato dal commissario. In modo da pagare così finalmente anche le ditte, che subiscono quella che è stata definita “sofferenza finanziaria dell’azienda” da Nardi, in relazione ai soldi tirati fuori per l’ultima partita di minerale ancora in viaggio dal Brasile. Quei 40 milioni avrebbero come corrispettivo la garanzia del materiale successivamente prodotto: ma gli arabi hanno davvero i soldi per questa operazione? E’ la domanda che si fa una città intera, e che in ogni caso avrà una risposta entro pochi giorni.
«Chiediamo l’intervento del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro dello Sviluppo economico – dice Valerio Fabiani, segretario della Federazione Pd – affinché si facciano le opportune verifiche in merito all’offerta della società Smc Group che rappresenta certamente la possibilità più ambiziosa e più vicina agli interessi del territorio».
«Ed è proprio per questo – prosegue il segretario del Pd che non possiamo farla scappare senza prima aver verificato in modo approfondito la solidità e la consistenza della stessa offerta e la credibilità della società che l’ha fatta. Per la portata della partita, per la consistenza rilevante degli investimenti e per l’entità dei problemi che si aprono, è necessaria tutta la forza politica del Governo, rappresentata da un intervento del ministro e del presidente del Consiglio».
Per Fabiani «l’esigenza di chiarezza è forte; è necessario procedere rapidamente con tutti gli opportuni accertamenti affinché Piombino non si precluda strade e opportunità alternative che potrebbero presentarsi per il futuro del polo siderurgico, della città e del territorio. Lo diciamo con forza, Piombino non è disponibile a tenere il proprio futuro appeso a un filo».
«La Federazione Pd Val di Cornia-Elba – conclude il segretario – appoggia con forza l’operato delle organizzazioni sindacali, sino a oggi elemento fondamentale nella vicenda del polo siderurgico piombinese ed è e sarà al fianco dei lavoratori e del sindaco di Piombino in questa difficile vicenda. Ringraziamo, inoltre, il presidente della Regione Enrico Rossi per la tempestività con cui ha convocato le organizzazioni sindacali lunedì a Firenze».
Intanto la città si prepara a vivere giorni di grande preoccupazione. I sindacati sono pronti a tutto per evitare il disastro sociale che prevedono ipotesi alternative a quella araba. Che, nella migliore delle ipotesi (quella cioè di un forno elettrico e un Corex) costerebbe per i tempi di realizzazione anni di cassa integrazione e mobilità. Lunedì mattina il consiglio di fabbrica è convocato alle nove. Poi, in assenza di novità, sciopero dalle 14.
01 marzo 2014
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