Lucchini, nove offerte arrivate
Ma otto sono incomplete
Anche quella del giordano Khaled al Habahbeh necessita di integrazioni
PIOMBINO - Ci vorrà ancora almeno una settimana per sapere qualcosa di più sul futuro della Lucchini. Infatti delle nove offerte arrivate sul tavolo del commissario straordinario Pietro Nardi per l'acquisizione dell'azienda, otto sono incomplete o sul versante finanziario o su quello industriale. E il ministero dello Sviluppo Economico ha dato una settimana di tempo a chi ha presentato le offerte per le «necessarie integrazioni». Il governatore della Toscana, Enrico Rossi, il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi, e il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, hanno fatto il punto della situazione al ministero dello Sviluppo Economico e oggi sarà la volta dell'incontro del viceministro Claudio Vincenti con i sindacati.
Ma dopo l'incontro il governatore esprime una certa soddisfazione, perchè - spiega Rossi - «le manifestazioni di interesse per Piombino sono superiori a quelle che si pensava». Delle 9 proposte presentate, infatti 7, tra cui anche quella della Smc che fa capo all'imprenditore giordano Khaled al Habahbeh, riguardano lo stabilimento di Piombino, e due quello di Lecco. «La buona notizia - spiega Rossi - è che alcune di queste fanno riferimento al forno elettrico e al Corex», ovvero a quanto è stato indicato dalla Regione nel suo progetto di riconversione ecologica del polo siderurgico di Piombino, per il quale la sola Regione è pronta a investire 50 milioni di euro in caso di accordo di programma col Governo. «Certo - ha rilevato Rossi - la proposta araba è così forte che supera l'accordo di programma».
Nel caso che la Smc non presentasse le integrazioni e le garanzie richieste dal ministero (è fra gli 8 presentatori a cui sono state richieste dal Mise), Rossi ha chiesto al Governo di privilegiare, nella fase di valutazione delle offerte vincolanti, quelle che siano in linea con il progetto toscano di riconversione del polo piombinese. Da quello che era trapelato nei giorni scorsi sulle proposte per l'acciaieria, infatti diverse riguarderebbero non l'intero impianto. Ma all'ipotesi di uno 'spezzatinò si erano duramente opposti in primi i dipendenti perchè si punta a mantenere intera l'azienda, mirando alto, anche con la riconversione del polo siderurgico in un hub per accogliere le grandi navi da rottamare candidando Piombino per lo smantellamento della Concordia.
dal CORRIERE FIORENTINO 13 marzo 2014
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