giovedì 27 marzo 2014

 Lucchini, serve un Accordo Piombino

-Il Tirreno-
PIOMBINO   gio 27 mar, 2014


L’annuncio del commissario straordinario Piero Nardi che la nave di minerale per l’altoforno appena acquistata sarà l’ultima, ha fissato la chiusura dell’area a caldo a poco dopo la metà di aprile. Ma il sindacato non ci sta.
Perché lo scarto nei tempi fra il previsto stop all’altoforno e il termine per le offerte vincolanti (fine maggio), taglierebbe fuori di fatto la Smc Group (o meglio le negherebbe più di un mese) dalla possibilità di portare in extremis il denaro a garanzie della propria proposta di acquisto. «Noi riteniamo essenziale che invece tutta la discussione sui nuovi soggetti industriali e sulle garanzie per i lavoratori, avvenga con gli impianti in marcia», dicono Rsu e Fiom, Fiom, Uilm, che sull’altoforno chiederanno al governo di confermare l’impegno preso a ottobre, e cioè che l’altoforno vada avanti finché non ci sarà un acquirente dello stabilimento. Perché, seppur remota, il sindacato non vuol abbandonare l’ipotesi dell’offerta araba, l’unica potenzialmente in grado di salvare lo stabilimento nella sua interezza.
Di questo per tutta la giornata di oggi discuteranno con i lavoratori nelle assemblee, preparandosi così agli incontri fissati per il 3 aprile al ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo economico. Perché anche sugli ammortizzatori sociali e sull’Accordo di programma i sindacati non sembrano affatto soddisfatti da quanto emerso nell’ultimo incontro al Mise col viceministro Claudio De Vincenti. «Il sindacato vuol discutere di un Accordo Piombino – dicono ancora Fim, Fiom e Uilm e Rsu – che garantisca la copertura, attraverso gli ammortizzatori sociali, per tutti i lavoratori diretti e delle imprese di tutto il comprensorio». Promessa che De Vincenti ha già fatto, ma che i sindacati vogliono discutere nei dettagli nei giorni che separano alla scrittura dell’Accordo di programma perché è ovvio che anche in questo senso, non sarà ininfluente cosa materialmente finirà in quel documento.
Ad esempio: in questi giorni si parla di deroghe alla legge Fornero per gli statali, con la proposta avanzata dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Se questo concetto passasse e venisse esteso all’accordo quadro sull’area di Piombino, consentirebbe l’uscita in pensione di circa 200 lavoratori che hanno più di 40 anni di contributi. E ancora va capito ad esempio quanto possono pesare i programmi di formazione, quanto sia possibile estendere la solidarietà (tra l’altro in scadenza il 12 aprile).
E quanti soldi metterà lo Stato per le bonifiche, elemento che potrebbe avere un peso nel momento delle offerte vincolanti.

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