domenica 30 marzo 2014

Lucchini, Smc non molla: 

offerta vincolante in 4-5 giorni

La Lucchini

Il gruppo Smc sembra non voler mollare la presa per l’acciaieria Lucchini di Piombino. E per confermare il proprio impegno il manager giordano Khaled al Habahbeh è andato di persona sul posto, dove ha detto di voler ripartire solo ad operazione conclusa: “Sono qui per presentare un’offerta vincolante assistita da garanzie finanziarie”, ha detto in una conferenza conferenza stampa in un resort a Venturina, a pochi chilometri dal polo siderurgico nel quale in queste settimane si gioca il futuro di almeno 3.000 operai. Insieme alla conferma dell’interesse all’acquisizione dell’impianto siderurgico, Khaled al Habahbeh ha anche fornito indicazioni sui tempi: l’offerta vincolante “sarà pronta nel giro di 4 o 5 giorni”. Il manager ha detto che ci sta lavorando da settimane ed i tempi sarebbero dunque molto più brevi della scadenza indicata per la presentazione delle offerte vincolanti, il 30 aprile, ma addirittura anche alla data del 10 aprile che in alcuni ambienti sindacali era stata ipotizzata nei giorni scorsi. Per quanto riguarda le garanzie necessarie il manager giordano ha detto che sta aprendo un “conto bancario internazionale a Roma”. “Il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell’operazione – ha poi spiegato Vincenzo Renda, segretario Uilm Livorno -. Quando avremo la certezza della presentazione dell’offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime perché non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si dia continuità all’area a caldo dell’acciaieria”. All’incontro hanno assistito anche diversi lavoratori: la prospettiva di un acquisto da parte di Smc sembra quella che più di altre ipotesi riesce a tranquillizzarli poichè Smc si dice interessata agli impianti nel suo insieme, compresa l’area a caldo e l’altoforno, il cui possibile spegnimento viene vissuto a Piombino come l’anticamera di uno “spezzatino” o, peggio ancora, della vera e propria fine del polo industriale. La preparazione dell’offerta di Smc potrebbe tra l’altro incrociarsi nei tempi con l’impegno, annunciato proprio ieri dal Mise, per una rapida messa a punto – due settimane – dei contenuti dell’accordo di programma per la riqualificazione industriale e la riconversione industriale dell’area di crisi del polo produttivo.


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