lunedì 31 marzo 2014

 - LUCCHINI - Una settimana decisiva

 per le sorti dell'altoforno



-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito  lun 31 mar, 2014
PIOMBINO
Si apre una settimana decisiva per le sorti della Lucchini, quella in cui le promesse di Khaled al Habahbeh, il presidente di Smc che ha annunciato un’offerta vincolante, andranno a un esame senza appello. Pur esclusa dalla procedura per la mancanza delle garanzie richieste, Smc può dimostrare ora la validità della propria proposta: 5 giorni si è dato al Habahbeh, giusto il tempo necessario per evitare lo stop all’altoforno.
Sempre che l’offerta vincolante sia inattaccabile, cioè che stavolta ci siano i soldi. Cinque giorni partendo da sabato scorso significano giovedì, in realtà l’appuntamento del Cda di Smc per la ricapitalizzazione da due miliardi di dollari è fissato per venerdì, in caso di esito positivo quindi si presume che all’inizio della settimana successiva (otto aprile) ci possa essere l’incontro col commissario Pieno Nardi.
L’ultima data per ordinare la nave col minerale secondo fonti sindacali è il 10 aprile, e al Habahbeh sulla questione ha espresso in modo chiaro il proprio punto di vista: finché non ci sarà una firma sull’intesa l’acquisto del minerale è compito del governo. Ecco che su questi pochi giorni si gioca il futuro dello stabilimento. Perché, se pure Khaled ha sostenuto che ormai vuole la Lucchini con o senza altoforno, la chiusura dell’area a caldo significherebbe cassa integrazione in tempi rapidi per circa 1400 lavoratori.
Certo, ora al Habahbeh deve fare in fretta – riflette Fausto Fagioli, segretario provinciale della Fim – a dimostrare ciò che ha annunciato. Se come ha sostenuto presenterà le garanzie in pochi giorni, potrà passare alla trattativa privata e andare verso la conclusione della procedura». Tutto ciò non toglie che il sindacato prosegua il suo lavoro, perché mercoledì Fim, Fiom e Uilm sono attesi a Roma a un incontro al ministero dello Sviluppo (presenti anche rappresentanti del ministero del Lavoro) per discutere della prossima scadenza dei contratti di solidarietà alla Lucchini (12 aprile), di Accordo di programma e di eventuali ammortizzatori sociali
Sull’Accordo di programma si sono fatti passi avanti – dice Fagioli – e credo che come ha puntualizzato il governatore Enrico Rossi, uno dei punti fermi deve essere quello del completamento della strada 398. Le infrastrutture sono un elemento fondamentale anche nell’ottica dei lavori per lo sviluppo del porto». Sugli ammortizzatori sociali Fagioli è convinto che, nell’attesa egli sviluppi sull’offerta della Smc, sia prudente «lavorare per costruire un accordo d’area specifico che dia le necessarie garanzie, con l’estensione del sostegno a tutti i lavoratori dell’indotto».
Se infatti per i lavoratori Lucchini ci sarebbe comunque la cassa integrazione, per l’indotto gli strumenti di sostegno vanno messi a punto, sulla base della promessa del viceministro dello Sviluppo, Claudio De Vincenti, che ci saranno ammortizzatori anche per le imprese. L’indotto raccoglie circa duemila lavoratori e non solo di imprese metalmeccaniche: coinvolti infatti ci sono, per fare degli esempi, anche i lavoratori chimici, elettrici, e quelli di mense, pulizie, cave e trasporti.


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