domenica 16 marzo 2014

Smc, restano cinque giorni per presentare le garanzie

Stavolta la richiesta rappresenta un ultimatum per la società araba Ok all’ordine del minerale per far marciare l’altoforno oltre i primi di aprile

di Cristiano Lozito
    PIOMBINO. Piero Nardi, commissario straordinario della Lucchini, pagherà l’ordine per la nave di minerale che deve rifornire l’altoforno per andare oltre i primi di aprile. Probabilmente lo farà oggi, anche se su tempi e modi non ha fornito particolari ai sindacati.
    Un incontro teso, quello di ieri mattina tra il commissario, Fim, Fiom e Uilm e Rsu, i cui rapporti ormai sono a un punto di non ritorno.
    «Abbiamo avuto conferma da parte del viceministro e del commissario – dicono Fim, Fiom, Uilm e Rsu Lucchini in una nota inviata ai giornali al termine dell’incontro con Nardi – che ci sarà il massimo impegno a cercare le coperture finanziarie per assicurare l’acquisto delle materie prime in modo da garantire la fase di sviluppo della documentazione attualmente mancante per quelle aziende che hanno fatto l’offerta non vincolante».
    Nardi dunque in qualche modo deve ottemperare alla richiesta del viceministro, strettamente collegata a quella di adeguamento che Claudio De Vincenti ha inviato a tutte le società non pienamente in regola col bando.
    Stavolta, per quanto riguarda gli arabi di Smc, la richiesta è precisa: Khaled al Habahbeh entro mercoledì prossimo 19 marzo dovrà fornire le garanzie finanziarie a sostegno della propria proposta. Se lo farà potrà passare alla fase delle offerte vincolanti, e in virtù del nuovo ordine di minerale troverà l’altoforno in marcia, elemento alla base della sua proposta di acquisto. In caso contrario sarebbe escluso dalla gara.
    I sindacati si mostrano ancora convinti sia della volontà che della forza economica della Smc di dar corpo ai propri annunci di una prossima ricapitalizzazione, ma è chiaro che a questo punto il 19 marzo rappresenta l’ultima occasione.
    In questo quadro negli ultimi giorni sono rifioriti gli appelli a una rapida firma dell’Accordo di programma (atteso da dicembre), che dia concreti punti di riferimento al progetto di riconversione ecologica e industriale del territorio.
    Tra le offerte presentate ad esempio c’è quella di uno dei fratelli Jindal, che proporrebbe oltre all’acquisto dei laminatoi di realizzare eventualmente anche un forno elettrico e un Corex. Una notizia accolta con grande interesse dal governatore Enrico Rossi, che nei giorni scorsi ha spiegato come il riferimento a forno elettrico e Corex si sposi col progetto di riconversione ecologica del polo siderurgico di Piombino, per il quale la sola Regione è pronta a investire 50 milioni di euro in caso di Accordo di programma col Governo.
    15 marzo 2014    
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