Piombino, per le acciaierie Lucchini possibile un acquisto dalla Giordania
Si è fatto avanti Khaled al Habahbeh, uomo di affari lla guida di Smc, gruppocon sede legale a Tunisi. Offrirebbe un investimento iniziale di 1,3 miliardi di euro
SABATO LA CONFERENZA STAMPA. MA NON SONO ESCLUSI ALTRI COLPI DI SCENA
Una conferenza stampa che si svolgerà sabato alle 16 alle terme del Calidario, località turistica a pochi chilometri da Piombino, potrebbe dare una svolta alle trattative per l’acquisto delle Acciaierie Lucchini. A proclamarla, a sorpresa, è stato Khaled al Habahbeh, l’uomo di affari giordano alla guida di Smc, gruppo con sede legale a Tunisi tra i primi a farsi avanti per l’acquisto degli impianti e l’unico ad essere disposto ad acquistare l’intera fabbrica (le altre offerte sono parziali) e a rilanciarla con un investimento iniziale di 1,3 miliardi di euro che potrebbe diventare tre. Secondo indiscrezioni sindacali, durante la conferenza stampa Smc, che era stata estromessa dalla due diligence perché aveva presentato una domanda incompleta, dopo una ricapitalizzazione sarebbe pronta a presentare un’offerta vincolante con le dovute garanzie per acquistare l’intera industria e salvaguardare il processo produttivo e il lavoro di oltre 3 mila lavoratori.
Colpi di scena ancora possibili
Non sono esclusi però colpi di scena e, nonostante le indiscrezioni, non c’è certezza che il gruppo giordano-tunisino (molto discusso per alcune presunte vicende giudiziarie del suo leader) abbia realmente le carte in regola per aggiudicarsi il secondo polo siderurgico italiano. Sono sette i gruppi ammessi alla due diligence. Quattro sarebbero interessati solo ad alcune parti dell’industria, altre tre, le indiane Jsw (Jindal south west), Jspl (Jindal steel and power) e Steelmont, sarebbero invece orientate a un acquisto più sostanziale anche se non ai livello prospettati da Smc.
di Marco Gasperetti
di Marco Gasperetti
CORRIERE DELLA SERA 28 marzo 2014 | 21:08
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