-Il Tirreno-
PIOMBINO
La richiesta che la Smc venga comunque tenuta in considerazione se presenterà dopo il 4 aprile un’offerta vincolante per la Lucchini (caso peraltro già previsto dalla procedura), la garanzia che comunque l’altoforno resti in marcia fino al termine della due diligence sulle imprese rimaste in corsa, l’individuazione degli strumenti di sostegno ai lavoratori, anche quelli delle imprese, considerando tra l’altro che il 12 aprile è l’ultimo giorno della “solidarietà”, la fissazione dei tempi per la presentazione delle offerte vincolanti.
Sono questi i temi che Fim, Fiom e Uilm porteranno oggi all’attenzione del viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nell’incontro fissato nel pomeriggio, che precede quello di domani, sempre a Roma, a cui parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni. Incontro delicato, che arriva dopo l’esclusione degli arabi di Smc dalla fase finale della gara per la Lucchini, condita dal propagarsi delle notizie sui trascorsi giudiziari del presidente di Smc, Khaled al Habahbeh.
«Abbiamo sempre guardato avanti e solo la nostra caparbietà ha evitato in questi mesi lo spegnimento dell’altoforno – spiega Luciano Gabrielli, segretario provinciale della Fiom – ma questo non toglie che noi ancora speriamo e crediamo che Smc presenti un’offerta vincolante. E anche in quel caso la questione non può essere un fatto circoscritto alla Smc e al commissario, è il governo che si dovrà esprimere».
Nonostante tutto, dunque, il sindacato ancora ha fiducia nella possibilità di una conclusione positiva, con Smc di nuovo in corsa in extremis? «Ripeto, pensiamo che gli arabi stiano lavorando – sostiene Gabrielli – per trovare i soldi necessari a presentare un’offerta vincolante. Ma il problema è che non vogliamo rimpianti su Smc, l’unica società che propone il mantenimento della siderurgia a Piombino, e quindi questa possibilità deve essere esplorata restare fino in fondo».
Per il segretario della Fiom, svanita la proposta del gruppo arabo, ci sarebbe il nulla. «L’accordo di programma è importante – certo – ma lì si parla solo di Corex. Se Piombino deve avere un futuro industriale però serve anche un forno elettrico, in Padule, certo non in città. Io penso che se alla fine non ci sarà l’offerta degli arabi, occorrerà una completa riprogettazione del territorio e della produzione».
Domani, nella stessa giornata in cui le istituzioni sono convocate al Mise, i segretari di Fim, Fiom, Uilm e le Rsu incontreranno il commissario Piero Nardi, con la questione altoforno al primo punto della riunione.
lun 24 mar, 2014
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