Lucchini: in gara restano due gruppi indiani e uno ucraino
Alla fase della due diligence passano Jsw, Jspl e la Steelmont. Gli arabi della Smc e Klesh possono rientrare con offerte vincolanti. Comprato il minerale per l'altoforno
di Cristiano Lozito
PIOMBINO. L’altoforno resterà in marcia almeno sino alla fine di aprile, con una nave di minerale da 35mila tonnellate già ordinata dal commissario Piero Nardi. Tempi che coincidono con la scadenza della due diligence – fissata appunto per il 30 aprile – sulle uniche tre offerte rimaste in gara per la Lucchini, lasciando aperta con l’altoforno in marcia anche la possibilità di tornare in corsa agli arabi di Smc, se mai riusciranno a presentare un’offerta economica, secondo quanto prevede la procedura fallimentare. Che in teoria darebbe chance anche al rientro di Klesch. Il viceministro Claudio De Vincenti, del resto, secondo fonti sindacali ha spiegato di considerare ormai poco probabile l’arrivo di un’offerta da parte di Smc, visto il tempo avuto a disposizione e le occasioni mancate per dare corpo alla propria offerta.
E’ quanto emerso ieri al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico a cui hanno partecipato i segretari nazionali di Fim e Uilm (Marco Bentivogli e Mario Ghini), il responsabile Fiom per la siderurgia, Gianni Venturi, i segretari provinciali di Fim e Fiom (Fausto Fagioli e Luciano Gabrielli) e il coordinatore Uilm Fabrizio Toninelli.
Secondo quanto puntualizzato da De Vincenti ai sindacati, al momento sono in lizza per la Lucchini le due distinte offerte presentate dai fratelli Jindal, e quella dell’ucraina Steelmont. Due però sono solo per i laminatoi, l’unica prospettiva industriale veramente interessante pare quella della Jsw (Jindal south west) di Sajjan Jindal, interessata anche all’eventuale realizzazione di un forno elettrico e di un Corex, un tipo di impianto di cui già dispone in un paio di stabilimenti in India.
I sindacati dunque sperano ancora che gli arabi presentino dopo la promessa ricapitalizzazione un’offerta vincolante, «ma sulla Smc, l’unica società ad avere annunciato un piano complessivo che include l’altoforno – dice Venturi – c’è un problema molto serio: alle disponibilità espresse al momento non corrisponde alcun vincolo sulle garanzie finanziarie e, in questo quadro, la cosa che va assolutamente fatta è tentare di favorire in ogni modo tutto ciò che possa riguardare il progetto di forno elettrico e Corex».
«Il tempo è scaduto, sarebbe opportuno che gli arabi, se hanno la volontà, presentassero l’offerta vincolante entro il 10 aprile - ha aggiunto Gabrielli - Domani (oggi per chi legge ndr) abbiamo il consiglio di fabbrica e ora, sperando che Smc presenti l’offerta il prima possibile, bisogna accelerare sull'accordo di programma per invogliare gli investimenti su forno elettrico e Corex che consentano di dare un futuro industriale a Piombino».
Sulla proposta araba, laconico il commento di Ghini: «Dopo tante parole, aspettiamo Smc alla prova dei fatti. Presenti un’offerta vincolante per la Lucchini».
Insomma, a meno di sorprese tutta l’attenzione ora è puntata sull’offerta dell’indiana Jsw, che potrebbe godere per il Corex di finanziamenti comunitari nella disponibilità della Regione.
Oggi intanto De Vincenti incontra il governatore Enrico Rossi, il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e il sindaco Gianni Anselmi, venerdì è fissata una riunione sull’Accordo di programma, la cui firma potrebbe arrivare entro 15 giorni. Il 3 aprile invece è in calendario una riunione dei sindacati al ministero del Lavoro per affrontare il tema dei contratti di solidarietà che, ricorda Bentivogli, «scadono il 12 aprile. Il tempo stringe, ed è fondamentale prolungarli per un altro anno».
E’ quanto emerso ieri al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico a cui hanno partecipato i segretari nazionali di Fim e Uilm (Marco Bentivogli e Mario Ghini), il responsabile Fiom per la siderurgia, Gianni Venturi, i segretari provinciali di Fim e Fiom (Fausto Fagioli e Luciano Gabrielli) e il coordinatore Uilm Fabrizio Toninelli.
Secondo quanto puntualizzato da De Vincenti ai sindacati, al momento sono in lizza per la Lucchini le due distinte offerte presentate dai fratelli Jindal, e quella dell’ucraina Steelmont. Due però sono solo per i laminatoi, l’unica prospettiva industriale veramente interessante pare quella della Jsw (Jindal south west) di Sajjan Jindal, interessata anche all’eventuale realizzazione di un forno elettrico e di un Corex, un tipo di impianto di cui già dispone in un paio di stabilimenti in India.
I sindacati dunque sperano ancora che gli arabi presentino dopo la promessa ricapitalizzazione un’offerta vincolante, «ma sulla Smc, l’unica società ad avere annunciato un piano complessivo che include l’altoforno – dice Venturi – c’è un problema molto serio: alle disponibilità espresse al momento non corrisponde alcun vincolo sulle garanzie finanziarie e, in questo quadro, la cosa che va assolutamente fatta è tentare di favorire in ogni modo tutto ciò che possa riguardare il progetto di forno elettrico e Corex».
«Il tempo è scaduto, sarebbe opportuno che gli arabi, se hanno la volontà, presentassero l’offerta vincolante entro il 10 aprile - ha aggiunto Gabrielli - Domani (oggi per chi legge ndr) abbiamo il consiglio di fabbrica e ora, sperando che Smc presenti l’offerta il prima possibile, bisogna accelerare sull'accordo di programma per invogliare gli investimenti su forno elettrico e Corex che consentano di dare un futuro industriale a Piombino».
Sulla proposta araba, laconico il commento di Ghini: «Dopo tante parole, aspettiamo Smc alla prova dei fatti. Presenti un’offerta vincolante per la Lucchini».
Insomma, a meno di sorprese tutta l’attenzione ora è puntata sull’offerta dell’indiana Jsw, che potrebbe godere per il Corex di finanziamenti comunitari nella disponibilità della Regione.
Oggi intanto De Vincenti incontra il governatore Enrico Rossi, il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e il sindaco Gianni Anselmi, venerdì è fissata una riunione sull’Accordo di programma, la cui firma potrebbe arrivare entro 15 giorni. Il 3 aprile invece è in calendario una riunione dei sindacati al ministero del Lavoro per affrontare il tema dei contratti di solidarietà che, ricorda Bentivogli, «scadono il 12 aprile. Il tempo stringe, ed è fondamentale prolungarli per un altro anno».
24 marzo 2014
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