Lucchini: si preparano gli ammortizzatori sociali per i lavoratori
Nell’incontro fra ministero e istituzioni è stato deciso di accelerare con l’Accordo di programma sulla riconversione della fabbrica Enrico Rossi: «La proposta di acquisto degli indiani della Jsw sembra più interessante delle altre»
PIOMBINO. Per accompagnare la cessione dei siti di Piombino e Lecco della Lucchini «è necessario ora accelerare con l'Accordo di programma» per la riconversione ecologica dell'impianto siderurgico toscano. È questo, in estrema sostanza,l'esito della riunione al ministero dello Sviluppo economico, presieduta dal vice ministro Claudio De Vincenti, con il presidente della Regione, Enrico Rossi, e l'assessore regionale alle Attività produttive, Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
De Vincenti ha sottolineato come le offerte presentate dalle aziende che sono state ammesse alla due diligence sono «di rilievo industriale» e assicurato che per il Governo la tutela dei lavoratori rappresenta la prima preoccupazione. Per accompagnarli nella fase non breve di riconversione del sito, verrà approntata una rete di protezione con il ricorso agli ammortizzatori sociali, anche per l'indotto. L'Accordo di programma per Piombino, insieme a quello già realizzato per l'adeguamento del porto, ha l'obiettivo di attrarre imprese e contribuire al rilancio produttivo dell'area in questione.
Se la situazione della Lucchini sia più difficile dopo il ritiro di Klesch e Smc «non lo so, ma non mi è mai sembrata facile». Lo afferma il presidente della Regione, Enrico Rossi, al temine di un incontro al ministero dello Sviluppo con le istituzioni locali. «Abbiamo delle proposte - osserva Rossi - alcune sembrano più interessanti delle altre come questa degli indiani della Jsw che parlano anche di Corex. Io ho sollecitato che l'Accordo di programma si chiuda il più presto possibile e la Regione ha dato disponibilità a impegnare fondi nostri per circa 60 milioni. Bisogna dare certezze ai lavoratori», conclude Rossi.
25 marzo 2014
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