-La Nazione - PIOMBINO- Lucchini, spunta un'offerta dall'Ucraina
-La Nazione-
PIOMBINO mar 25 mar, 2014
FRA LE PROPOSTE per l’acquisto della Lucchini adesso spunta la società ucraina SteelMont. Ieri a Roma i segretari di Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato il viceministro dello sviluppo economico Claudio De Vincenti. Bocche cucite sui guaidella società araba Smc, dopo le notizie emerse sulla discutibile fedina penale del presidente della società Khaled al Habahbeh. Una situazione veramente assurda: prima la presentazione del maxi progetto da tre miliardi di euro con il mantenimento di tutti i duemila posti di lavoro delle Acciaierie, poi due mesi di tira e molla con il commissario Nardi e infine la pubblicazione, non smentita, di una condanna per truffa negli Stati Uniti. Tutto questo senza che sia emersa una posizione ufficiale da parte del Governo su una questione così delicata per il futuro della città di di migliaia di famiglie. L’unica certezza emersa dal vertice è che tutte le società hanno ancora la possibilità di acquistare la Lucchini.
FINO AL 30 APRILE infatti è possibile presentare un’offerta migliorativa. Dopo le offerte diventeranno vincolanti. E a Piombino in molti attendono ancora un segnale dalla Smc, (esclusa insieme a Klesch, per mancanza di garanzie finanziarie), considerata l’unica proposta in grado di risolvere tutti i problemi della fabbrica. Un segnale atteso è quello della ricapitalizzazione di due miliardi di euro prevista per il 4 aprile. Ma se in molti continuano a sperare, altri si stanno defilando. Anche il governatore della Toscana Enrico Rossi ha fatto un passo indietro. «La mia posizione è sempre stata lineare: non abbiamo mai parteggiato per questo o quello» ha ribadito il presidente Rossi, dopo che aveva espresso il suo pensiero a La Nazione tre giorni fa. in merito alle offerte per rilevare la Lucchini, e ricordando l’incontro di doggi a Roma fra istituzioni e sindacati. «Noi parteggiamo per l’accordo di programma che dobbiamo finire di scrivere col Ministero dello sviluppo economico - ha spiegato - che prevede la realizzazione del Corex, dell’impianto siderurgico elettrico, l’utilizzo di tutti gli impianti che attualmente sono in quell’area, e un saldo occupazionale senza arretramenti rispetto alla situazione attuale». E di Corex e forno elettrico parla anche il progetto dell’indiana Jindal. Ma ieri fra i progetti ricordati – quelli che sono passati alla seconda fase - è spuntato quello della Steel Mont una società ucraina (350 milioni di dollari di fatturato) già conosciuta dalla Lucchini (avrebbe infatti rifornito l’azienda con una nave di minerale): questa società ha presentato due proposte una per Piombino con realizzazione di un forno elettrico e l’acquisto della cokeria, e una per il laminatoio di Lecco. Così come Duferco, che è infatti interessata solo a Lecco. Fra le preoccupazioni emerse c’è senza dubbio quella occupazionale: i sindacati hanno infatti chiesto l’avvio di un percorso per avere garanzie sugli ammortizzatori sociali d’area, estesi anche alle ditte dell’indotto. L’altoforno per adesso, resterà in marcia fino al 20 aprile.
Maila Papi
FINO AL 30 APRILE infatti è possibile presentare un’offerta migliorativa. Dopo le offerte diventeranno vincolanti. E a Piombino in molti attendono ancora un segnale dalla Smc, (esclusa insieme a Klesch, per mancanza di garanzie finanziarie), considerata l’unica proposta in grado di risolvere tutti i problemi della fabbrica. Un segnale atteso è quello della ricapitalizzazione di due miliardi di euro prevista per il 4 aprile. Ma se in molti continuano a sperare, altri si stanno defilando. Anche il governatore della Toscana Enrico Rossi ha fatto un passo indietro. «La mia posizione è sempre stata lineare: non abbiamo mai parteggiato per questo o quello» ha ribadito il presidente Rossi, dopo che aveva espresso il suo pensiero a La Nazione tre giorni fa. in merito alle offerte per rilevare la Lucchini, e ricordando l’incontro di doggi a Roma fra istituzioni e sindacati. «Noi parteggiamo per l’accordo di programma che dobbiamo finire di scrivere col Ministero dello sviluppo economico - ha spiegato - che prevede la realizzazione del Corex, dell’impianto siderurgico elettrico, l’utilizzo di tutti gli impianti che attualmente sono in quell’area, e un saldo occupazionale senza arretramenti rispetto alla situazione attuale». E di Corex e forno elettrico parla anche il progetto dell’indiana Jindal. Ma ieri fra i progetti ricordati – quelli che sono passati alla seconda fase - è spuntato quello della Steel Mont una società ucraina (350 milioni di dollari di fatturato) già conosciuta dalla Lucchini (avrebbe infatti rifornito l’azienda con una nave di minerale): questa società ha presentato due proposte una per Piombino con realizzazione di un forno elettrico e l’acquisto della cokeria, e una per il laminatoio di Lecco. Così come Duferco, che è infatti interessata solo a Lecco. Fra le preoccupazioni emerse c’è senza dubbio quella occupazionale: i sindacati hanno infatti chiesto l’avvio di un percorso per avere garanzie sugli ammortizzatori sociali d’area, estesi anche alle ditte dell’indotto. L’altoforno per adesso, resterà in marcia fino al 20 aprile.
Maila Papi
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