Lucchini nove offerte c’è anche il giordano
LE SPERANZE per Piombino si riaccendono. Dopo le ultime supposizioni per cui sembrava che, oltre a Duferco-FerAlpi e Ecoacciai, tutti i pretendenti della Lucchini fossero fuggiti, compresi gli arabi di Smc di Khaled al Habahbeh, si scopre invece che Smc c’è e che le offerte di acquisto depositate ieri dal commissario Piero Nardi al ministero allo sviluppo sono tante. Il numero comunicato dall’azienda è di 9 offerte non vincolanti, di cui 8 da completare entro il 21 marzo. Quelle realmente interessanti per Piombino sono 7. L’azienda non fa nomi. Ma si sa che Smc c’è e che l’unica altra offerta che evita lo «spezzatino», ossia la compera di parti dell’acciaieria, è il fondo svizzero Klesch. Fonti ben accreditate rivelano anche che gli arabi, i quali propongono un investimento a Piombino di un miliardo e mezzo di euro da portare poi a tre miliardi, avrebbero già deliberato un aumento del capitale di Smc di due miliardi di dollari entro il 4 aprile: per investire nella Lucchini.
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