LUCCHINI: LA VERITA’ SULLE OFFERTE IL 25 MARZO?
Piombino (LI) – Anche se ad oggi non si hanno notizie certe sul fronte Lucchini, i sindacati hanno fatto uscire un comunicato che indica che Smc, unica ad aver presentato una proposta di mantenimento del ciclo integrale, sta effettuando una ricapitalizzazione di 2 miliardi di dollari e per questo gli arabi vorrebbero ancora 15-20 giorni per la ricapitalizzazione. La decisione é nelle mani del governo, che al più tardi nell’incontro del 25 marzo prossimo con i sindacati comunicherà le sue decisioni sul futuro dello stabilimento piombinese.
”Riteniamo che tutte le offerte abbiano le condizioni per passare alla fase successiva dell’offerta vincolante”. Si conclude cosi’ il documento approvato dal consiglio di fabbrica di stamani a Piombino in Lucchini, a firma di Rsu e i sindacati Fim, Fiom e Uilm, dopo che ieri sono scaduti i termini per i soggetti che dovevano completare la documentazione richiesta a seguito della presentazione delle offerte non vincolanti per l’acquisizione dello stabilimento.
I sindacati hanno ribadito la richiesta del mantenimento degli impegni presi su altoforno e materie prime, auspicando che si facciano tutte le verifiche necessarie e sottolineando che la societa’ Smc, unica ad aver presentato una proposta di mantenimento del ciclo integrale, sta effettuando una ricapitalizzazione di 2 miliardi di dollari.
”Ad oggi non abbiamo notizie in merito – si legge nel documento sottoscritto dai sindacati – e probabilmente le avremo martedi’ 25 marzo in occasione dell’incontro tra sindacati e ministero. Sappiamo pero’ che Smc ha intenzioni irrevocabili di acquisire la Lucchini mantenendo e e sviluppando l’intero ciclo produttivo, garantendo l’occupazione come stabilito dal bando. Tutto cio’ e’ dato dal fatto che, per questo motivo, stanno ricapitalizzando con 2 miliardi di dollari. Quindi crediamo importante che siano fatte tutte le verifiche, fino in fondo senza nessun dubbio, cosa prevista dai poteri del commissario previa autorizzazione del ministero e sentito il comitato di sorveglianza”.
”Niente puo’ essere lasciato a non verifiche certe – conclude la nota – perche’ oltre alla fase che interessa tutti i creditori, si potrebbe aprire una fase di siderurgia completamente nuova. Oltre a seguire costantemente la vertenza chiederemo il rispetto degli impegni presi a partire dal mantenimento in marcia dell’altoforno, all’acquisto delle materie prime ed arrivare all’accordo di programma”.
Proprio su quest’ultimo punto, cioe’ sull’accordo di programma, Vincenzo Renda segretario provinciale della Uilm chiarisce: ”C’e’ anche a breve da realizzare l’accordo di programma, per noi importantissimo, nel quale si delinea un futuro certo ed eco-compatibile per la siderurgia piombinese. Un accordo che deve essere a prescindere realizzato con l’altoforno in marcia”.
Un altoforno però che costa ogni mese circa 20 milioni di euro per la fornitura di minerale e che di conseguenza, in mancanza del contributo da parte di Smc, sta causando gravi ritardi nei pagamenti dell’indotto. Il commissario Nardi e il viceministro De Vincenti saranno disposti a dilatare ancora i termini della gara? Siamo quindi tutti in attesa di un comunicato ufficiale da parte del governo.
dal CORRIERE ETRUSCO 20/3/2014
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