Lucchini, c’è attesa per l’intervento di Renzi e del governo
Giuliani, in corsa per la poltrona di sindaco: «Tocca al Mise cercare la migliore proposta per il nostro territorio»
PIOMBINO. Lucchini: il governo come ultima spiaggia. Questa percezione diventa sempre più certezza tra i lavoratori, le organizzazioni sindacali e tra le istituzioni che, in questi mesi, sono state loro più accanto.
Quella che sta finendo, è stata un’altra settimana di attesa. Sempre più snervante. Un’attesa acuita dalle notizie sul passato di Khaled al Habahbeh, capofila del progetto arabo. Il silenzio con cui al Habahbeh ha “risposto” alle informazioni pubblicate sui giornali circa i suoi trascorsi americani, pesa, e come, sulla speranza di arrivare ad una soluzione che sembrava ottimale da mille punti di vista.
La prossima settimana si aprirà con due giorni di incontri al ministero. Domani, tra il viceministro Claudio De Vincenti e i segretari nazionali e provinciali di Fim, Fiom e Uilm. Martedì, De Vincenti incontrerà il sindaco Gianni Anselmi, il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà e il governatore Enrico Rossi. Che venerdì sera, nel corso della presentazione dei candidati sindaco del Pd in Val di Cornia e all’Elba, lo ha detto in maniera netta: è Renzi che deve prendere in mano la situazione. Anche per lo smaltimento a Piombino del relitto della Concordia.
Il coinvolgimento diretto dell’esecutivo è spinto pure dal candidato dei Democratici, Massimo Giuliani. Il vincitore delle primarie potrebbe trovarsi tra un paio di mesi ad affrontare una situazione che guarda e guarderà pesantemente in faccia chi ha la responsabilità di governo della comunità.
«Con il progetto della Smc avevamo prefigurato una possibile uscita positiva dalla crisi. Le evoluzioni che ha avuto, rafforzano la convinzione che spetti al ministero intervenire con le verifiche del caso, alla ricerca della migliore proposta per il nostro territorio», afferma Giuliani.
Non lasciare niente di intentato. Un imperativo, per il candidato dei democratici. «Gli strumenti giusti - aggiunge - non può che averli il governo, sia a livello di conoscenza degli interlocutori e della loro attendibilità, sia per l’individuazione dei canali da attivare».
Fiducia, dunque, nella possibilità che, fin dagli incontri di inizio settimana, possano emergere soluzioni meno traumatiche.
No alla chiusura anticipata dell’altoforno: il commento del giovanissimo candidato dei Democratici a Suvereto, ruota intorno a questo.
«E’ necessario impedire la chiusura dell’impianto fino a quando non si avranno certezze su nuovi assetti proprietari e su un piano industriale credibile», afferma Francesco Lolini.
«Anche a Suvereto seguiamo con grande attenzione le vicende del polo industriale piombinese», chiude il giovane. Non prima, però, d’aver epresso parole di vicinanza e solidarietà ai lavoratori.
Tra gli incontri in agenda, da segnalare anche quello di martedì mattina a Piombino tra i sindacati locali e il commissario straordinario Piero Nardi. (v.p.)
23 marzo 2014
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