LUCCHINI: NON SI ARRESTA LA GRANDE FUGA, SPEZZATINO SEMPRE PIU’ VICINO?
E’ sempre più preoccupante la situazione per quanto riguarda lo stabilimento siderurgico piombinese in amministrazione controllata. Dopo che la cordata italiana Duferco-Feralpi-Acciaierie venete hanno ufficializzato l’intenzione di non presentare un’offerta per il bando, su Repubblica di oggi si legge che anche il tandem italiano tra la bresciana Ferriera Valsabbia e la Ecoacciai di Pontedera non presenterà alcuna offerta vincolante.
Dovrebbero avere definitivamente rinunciato a presentare un’offerta anche gli indiani di Jindal steel, mentre si scopriranno martedì prossimo le vere intenzioni del fondo svizzero Klesch e degli arabi della SMC. Il primo starebbe riconsiderando la sua posizione, mentre il secondo, che sulla carta proporrebbe l’offerta migliore, ha però destato lo scetticismo dell’amministrazione straordinaria sulla sua reale consistenza.
Quella di Valsabbia-Ecoacciai non è però una perdita di poco conto, perché sembrava avviata ad essere l’offerta meno dolorosa per impatto sociale, prevedendo la sostituzione dell’altoforno con il forno elettrico e il mantenimento, probabilmente, di almeno mille posti di lavoro. Oltre all’offerta di SMC quindiresterebbero in pista solo proposte di acquisto a spezzatino, tra le quali sembra doversi inserire quella degli svizzeri di Klesch, che così, in caso di acquisto salverebbe solo poche centinaia di posti di lavoro.
Ieri Emanuele Ricciardi ha spiegato, con poche parole, che la rinuncia di Ecoacciai è determinata dalla volontà di lasciare spazio all’iniziativa arabache pare poter tutelare l’integrità della Lucchini e il lavoro meglio delle altre. Per ora si chiama però responsabilmente fuori dalla gara per la Lucchini. Ma non finisce qui. «Speriamo che l’offerta araba sia valida e vada avanti — dice Ricciardi — altrimenti penso che la partita si riaprirebbe e che noi avremmo la possibilità di tornare in pista».
E questo fa pensare che, se l’offerta araba non avrà sufficienti garanzie, si prospetta l’ipotesi di una proroga del bando che a questo punto farebbe rientrare in gioco Duferco ed EcoAcciai a condizioni di sicuro per loro più vantaggiose.
Tutto questo fa crescere ancora di più i dubbi e la preoccupazione sia tra gli operai che i residenti sulla reale cosnsistenza delle offerte rimaste in gioco. Dubbi che saranno svelati martedì quando finalmente si vedrà quali garanzie conterranno le proposte d’acquisto. Speriamo solo che questi dubbi non si tramutino in certezze nell’interesse di tutte le famiglie della Val di Cornia e non solo.
da Il Corriere Etrusco 9/3/2014
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