Lucchini, Nardi stronca Al Habahbeh “Mi ha chiesto 300 milioni di anticipo”
DA UN lato il gruppo tunisinogiordano Smc di Khaled Al Habahbeh sbandiera pubblicamente l’intenzione di fare investimenti faraonici per Lucchini e Piombino, dall’altro invia al commissario delle acciaierie una lettera con la quale, intanto, chiede un anticipo di 300 milioni e offre un euro per l’acquisto degli assets. E’ questo il duro affondo dell’amministratore straordinario della Lucchini, Piero Nardi, che rivela i contenuti del memorandum of understanding inviato da Khaled Al Habahbeh. «Le richieste di Smc sono inaccettabili» scrive Nardi. Ma il presidente della Regione Enrico Rossi e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi frenano. E il sindacato sbotta. «Si vogliono favorire altre proposte, lunedì sciopero dalle 14» annuncia la Fiom.
«E’ in gioco la siderurgia nazionale, se ne deve occupare il governo nazionale — dice Rossi — Rinnoviamo la richiesta all’esecutivo di convocare un tavolo nazionale per verificare la compatibilità della proposta industriale sulla Lucchini con la riconversione di Piombino in un polo siderurgico ecologico, piano largamente condiviso e su cui la Regione sta già investendo. Ho stima nell’amministratore straordinario, ma la questione è troppo delicata perché non se ne occupi direttamente il governo: la scelta di un soggetto invece che di un altro decide il futuro del polo di Piombino, ovvero di un pezzo importante della siderurgia nazionale. L’ho detto con Letta presidente del consiglio, lo ripeto adesso con Renzi». Anselmi condivide la richiesta di coinvolgimento del governo ed entra nel merito dell’interpretazione della proposta di Smc. «Penso ad un equivoco, ad una discrasia tra quanto Smc voleva comunicare e quanto ha realmente scritto — dice il sindaco di Piombino — Sarebbe altrimenti sconcertante pensare che un potenziale acquirente possa chiedere denaro ad una società nelle condizioni della Lucchini. E poi era stato concordato che, una volta arrivato il memorandum of understanding, sui suoi conte- nuti ci saremmo confrontati. Invece l’amministrazione straordinaria si è precipitata a bocciarlo con un comunicato. «Il destino di una comunità — sferza Anselmi — non può essere lasciato ad una gestione notarile e a dichiarazioni strumentali tese a screditare chi opera o si propone di salvare migliaia di posti di lavoro». Il neo sottosegretario all’ambiente Silvia Volo annuncia di voler interessare il governo.
Nardi descrive in una nota la proposta ricevuta nella serata di mercoledì dal gruppo giordanoarabo. Dopo avere ripercorso i contenuti del memorandum, le conclusioni dell’amministrazione straordinaria sono lapidarie. «In sintesi — scrive — a fronte delle dichiarazioni rese alla stampa circa la volontà di effettuare investimenti per 1,5 miliardi di euro in Lucchini e Lucchini Servizi e per euro 3 miliardi nel territorio di Piombino, Smc group chiede oggi al commissario straordinario un supporto finanziario di 300 milioni di Euro. Il commissario straordinario — aggiunge la nota — ha già comunicato a Smc group che le richieste sono inaccettabili in quanto le procedure di amministrazione straordinaria non dispongono delle risorse che sono state richieste da Smc group (300 milioni di euro a fronte di un corrispettivo per l’acquisto di 1 euro) e ove anche disponessero di tali somme, non potrebbero comunque finanziare Smc Group senza stravolgere la procedura di gara e arrecare un grave pregiudizio ai creditori. Smc group — spiega la Lucchini — potrà ovviamente presentare al commissario straordinario un’offerta non vincolante entro il 10 marzo. Se permane la pregiudiziale sulla continuità dell’altoforno, dovrà finanziare l’acquisto delle materie prime necessarie ».
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