Lucchini, Rossi scrive al governo:
“L’altoforno resti acceso”
Un incontro sulla Lucchini in cui sono state espresse posizioni comuni e richieste condivise da lavoratori, Comune di Piombino, Provincia di Livorno e Regione. Al tavolo, che si è svolto nel tardo pomeriggio di oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, erano presenti, insieme al presidente Enrico Rossi e all’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, tutte le organizzazioni sindacali, il sindaco Gianni Anselmi, e per la Provincia Giorgio Kutufà. La prima richiesta nei confronti del governo, oltre a quella di un incontro urgente con tutte i soggetti coinvolti e non solo con i sindacati (convocati il giorno 6 marzo) è “di valutare in maniera approfondita – ha detto il presidente Rossi – le proposte di acquisto avanzate e di verificarne l’attendibilità nell’ambito di una politica industriale nazionale per l’acciaio di cui peraltro si stentano a intravvedere le linee direttive”. La valutazione delle proposte di acquisto dovrà esprimere – seconda richiesta – una coerenza con il progetto di riconversione ecologica del polo siderurgico piombinese su cui le istituzioni pubbliche e le forze sociali hanno sottoscritto con il governo precedente un protocollo di intesa e stanno lavorando alla definizione di un accordo di programma. “La terza richiesta – ha detto ancora Rossi – come concordato e definito nel protocollo sottoscritto, è che venga mantenuto acceso l’altoforno fino al momento in cui la società subentrante si impegni a realizzare il progetto di riconversione ecologica stabilito. Abbiamo bisogno di certezze, e la Lucchini è una questione nazionale”.
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