Crisi Lucchini, i sindacati:oggi sciopero, giovedì al ministero
Dopo l’offerta «irricevibile» degli arabi di Smc
Lo stabilimento della Lucchini a Piombino (Majlend Bramo/Massimo Sestini)
PIOMBINO (Livorno) – Ore decisive alle acciaierie Lucchini di Piombino. Alle 9 è iniziato il consiglio di fabbrica e per le 14 è stato proclamato un primo sciopero sino alle 22 di stasera. Un altro sciopero, stavolta di 24 ore, è stato deciso per giovedì quando una delegazione dei sindacati andrà a Roma per un incontro col ministero. A rischio ci sono quattro mila lavoratori (tra fabbrica e indotto) e la situazione è precipitata quando il commissario straordinario Piero Nardi ha definito «irricevibile» la proposta d’acquisto del gruppo arabo Smc con sede a Tunisi guidato dal magnate giordano Khaled al Habahbeh.
LE RICHIESTE - Nel documento di acquisto di Smc si chiede all’azienda di farsi carico di 300 milioni di euro per garantire due anni di funzionamento dello stabilimento nelle attuali condizioni occupazionali, a fronte di investimento che potrebbero sfiorare i 3 miliardi di euro con il riammodernamento e lo spostamento degli impianti. «Noi siamo convinti che si tratti di un errore di traduzioni e il commissario deve riconsiderare la sua decisione», spiega Luciano Gabrielli, segretario provinciale della Fiom. Anche il sindaco di Piombino, Gianni Anselmi (Pd), è convinto ci sia stato un equivoco e che la trattativa debba essere portata avanti. «Nell’incontro di giovedì, al quale speriamo siano presenti anche il gruppo arabo e il commissario, chiederemo al ministero di farsi carico della situazione del secondo polo siderurgico italiano, altrimenti la situazione di Piombino diventerà drammatiche e ci saranno ripercussioni per tutta Italia», avverte Gabrielli. Stasera a Firenze il sindaco di Piombino Anselmi e i sindacati incontrano il presidente della Regione Enrico Rossi.
03 marzo 2014
- Corriere della Sera >
- Economia >
- Economia >
- Crisi Lucchini, i sindacati:
Nessun commento:
Posta un commento