LUCCHINI VIDEO INTEGRALE CONFERENZA STAMPA DI SMC GROUP 29/3/2014
lunedì 31 marzo 2014
-LUCCHINI - CONFERENZA STAMPA DA STADIO
-Il Tirreno-
di ALESSANDRO DE GREGORIO dom 30 mar, 2014
Un clima da stadio, come quando arriva un nuovo presidente e promette la serie A in tre anni, contornato dalla claque degli ultrà. Peccato, perché i giornalisti devono fare le domande, e cercare risposte, per informare. E quindi nell’interesse esclusivo dei lettori. Nel caso di ieri, nell’interesse di un intero territorio che attende col fiato sospeso di conoscere il proprio destino.
E’ stato frustrante e antipatico dover superare la barriera di fischi, applausi a scena aperta e persino le intimidazioni di parte del pubblico per chiedere a Khaled al Habahbeh quel che dovevamo chiedere: se ha i soldi per comprare la Lucchini; se ha le competenze per gestire il secondo polo siderurgico italiano; perché era sparito; e anche se le condanne del passato appartengono, appunto, a un passato morto e sepolto. Questo fanno, i giornalisti. Altro fanno gli imprenditori, i politici, i sindacalisti.
Chiunque abbia orchestrato l’happy hour di ieri ha sbagliato. Perché in un momento del genere non fanno bene i teoremi e i tafazzismi; ma fanno male, e sono pericolose, anche le illusioni. E una conferenza stampa cominciata alla rovescia, con brindisi e pacche sulle spalle prima ancora di ascoltare il protagonista, proseguita e conclusa con un tifo da stadio, una conferenza del genere non serve a niente. E a nessuno. Detto questo, al Habahbeh è tornato. Ha parlato. Ha detto cose precise. E’ inciampato in alcuni passaggi, come quello sulla chiusura dell’altoforno (ha detto che la Smc andrebbe avanti lo stesso, senza dire come e senza considerare gli oltre mille cassintegrati); o nel finale, con quelle slide imbarazzanti su un porto mediorentale con palme e datteri. Però ha giurato di avere i soldi.
Ha spiegato di aver ottenuto un visto di 5 anni per la propria attività imprenditoriale. E soprattutto ha promesso un’offerta vincolante, corredata dalle garanzie finanziarie, nel giro di 4-5 giorni. Non settimane, non mesi: giorni. Un (altro) bluff? Non ci vuole molto tempo per appurarlo. In caso affermativo, è difficile immaginare un futuro imprenditoriale per la Smc e per lo stesso al Habahbeh.
Oggi le notizie viaggiano in tempo reale, quel nome verrebbe associato a un flop clamoroso e perderebbe cittadinanza in qualsiasi business. Se invece la prossima settimana ci dovessero essere soldi e progetto, allora si aprirebbero altri scenari. L’approccio migliore è quello laico, realista. Niente euforia e niente depressione. Cinque giorni e vedremo davvero le carte di Khaled.
Poi, nel caso, potremo alzare i calici tutti insieme. O chiudere il bar e tornare a casa.
- LUCCHINI - Una settimana decisiva
per le sorti dell'altoforno
-Il Tirreno-
per le sorti dell'altoforno
-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito lun 31 mar, 2014
PIOMBINO
Si apre una settimana decisiva per le sorti della Lucchini, quella in cui le promesse di Khaled al Habahbeh, il presidente di Smc che ha annunciato un’offerta vincolante, andranno a un esame senza appello. Pur esclusa dalla procedura per la mancanza delle garanzie richieste, Smc può dimostrare ora la validità della propria proposta: 5 giorni si è dato al Habahbeh, giusto il tempo necessario per evitare lo stop all’altoforno.
Sempre che l’offerta vincolante sia inattaccabile, cioè che stavolta ci siano i soldi. Cinque giorni partendo da sabato scorso significano giovedì, in realtà l’appuntamento del Cda di Smc per la ricapitalizzazione da due miliardi di dollari è fissato per venerdì, in caso di esito positivo quindi si presume che all’inizio della settimana successiva (otto aprile) ci possa essere l’incontro col commissario Pieno Nardi.
L’ultima data per ordinare la nave col minerale secondo fonti sindacali è il 10 aprile, e al Habahbeh sulla questione ha espresso in modo chiaro il proprio punto di vista: finché non ci sarà una firma sull’intesa l’acquisto del minerale è compito del governo. Ecco che su questi pochi giorni si gioca il futuro dello stabilimento. Perché, se pure Khaled ha sostenuto che ormai vuole la Lucchini con o senza altoforno, la chiusura dell’area a caldo significherebbe cassa integrazione in tempi rapidi per circa 1400 lavoratori.
Certo, ora al Habahbeh deve fare in fretta – riflette Fausto Fagioli, segretario provinciale della Fim – a dimostrare ciò che ha annunciato. Se come ha sostenuto presenterà le garanzie in pochi giorni, potrà passare alla trattativa privata e andare verso la conclusione della procedura». Tutto ciò non toglie che il sindacato prosegua il suo lavoro, perché mercoledì Fim, Fiom e Uilm sono attesi a Roma a un incontro al ministero dello Sviluppo (presenti anche rappresentanti del ministero del Lavoro) per discutere della prossima scadenza dei contratti di solidarietà alla Lucchini (12 aprile), di Accordo di programma e di eventuali ammortizzatori sociali
Sull’Accordo di programma si sono fatti passi avanti – dice Fagioli – e credo che come ha puntualizzato il governatore Enrico Rossi, uno dei punti fermi deve essere quello del completamento della strada 398. Le infrastrutture sono un elemento fondamentale anche nell’ottica dei lavori per lo sviluppo del porto». Sugli ammortizzatori sociali Fagioli è convinto che, nell’attesa egli sviluppi sull’offerta della Smc, sia prudente «lavorare per costruire un accordo d’area specifico che dia le necessarie garanzie, con l’estensione del sostegno a tutti i lavoratori dell’indotto».
Se infatti per i lavoratori Lucchini ci sarebbe comunque la cassa integrazione, per l’indotto gli strumenti di sostegno vanno messi a punto, sulla base della promessa del viceministro dello Sviluppo, Claudio De Vincenti, che ci saranno ammortizzatori anche per le imprese. L’indotto raccoglie circa duemila lavoratori e non solo di imprese metalmeccaniche: coinvolti infatti ci sono, per fare degli esempi, anche i lavoratori chimici, elettrici, e quelli di mense, pulizie, cave e trasporti.
- LUCCHINI - Per ora sorrisi e parole Ma Khaled fa sperare gli operai di Piombino
-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito dom 30 mar, 2014
VENTURINA
Cinque giorni al massimo per presentare un’offerta vincolante per la Lucchini, e iniziare una trattativa privata in tempi utili a evitare lo spegnimento dell’altoforno. Con questa promessa Khaled al Habahbeh, il 46enne imprenditore giordano a capo della Smc Group, ha aperto la conferenza stampa con cui, dopo l’esclusione della sua società dalla procedura per l’acquisto della Lucchini, si è ripresentato a sorpresa dopo un silenzio durato più di un mese, in cui si sono intrecciate le rivelazioni sui suoi trascorsi giudiziari negli Stati Uniti e lo stop imposto alla Smc dal commissario Piero Nardi, per la mancanza delle garanzie economiche richieste. In una conferenza stampa svoltasi al Calidario di Venturina in un clima surreale (300 persone tra brindisi, pasticcini, bimbi in posa per la foto con Khaled, tifo da stadio, fischi alle domande dei giornalisti sulle credenziali del gruppo arabo e sul passato e sul presente di al Habahbeh), il patron della Smc Group ha riacceso le speranze dei piombinesi.
Che ovviamente guardano al progetto arabo come l’unico in grado di garantire l’occupazione ed evitare la cassa integrazione per almeno 1.400 operai. Insieme al ceo Smc Alì Gammagui, all’ingegner Roberto Sabot e all’avvocato Valter Cassola (in sala anche Renzo Capperucci, trait d’union tra il gruppo e le istituzioni e i sindacati), al Habahbeh ha ribadito la sua volontà di acquistare lo stabilimento piombinese: «Crediamo molto in questo progetto – ha detto il presidente della Smc – e siamo qui per presentare un’offerta vincolante assistita dalle garanzie finanziarie. Rimarrò tutta la settimana prossima, dopo le incomprensioni col commissario Nardi spero che ci si possa sedere a un tavolo e aprire una trattativa.
Non vorrei lasciare Piombino prima di aver firmato un’intesa». Ancora un annuncio, quindi, che ha raffreddato l’entusiasmo di chi sperava di vedere sul tavolo le garanzie più volte promesse. Ma al Habahbeh ha spiegato «che dopo 12 settimane di lavoro, entro 4-5 giorni lo schema finanziario sarà a posto. Stiamo aprendo un conto su una banca internazionale per produrre le garanzie richieste. Spero che stavolta non ci saranno più malintesi». Da dove vengano i soldi per la ricapitalizzazione da due miliardi di dollari di Smc non è chiaro, l’ipotesi è che ciò possa avvenire con un mix tra i beni personali di al Habahbeh e la raccolta di denaro attraverso fondi internazionali. Certo il tempo stringe, il rischio è che Smc arrivi troppo tardi per evitare lo spegnimento dell’altoforno, come dal pubblico hanno evidenziato alcuni sindacalisti.
L’altoforno in marcia del resto è stato la condizione irrinunciabile per l’offerta araba, ma al Habahbeh di fatto ha ribadito che in questa fase «è il commissario a dover pagare il minerale. Comunque con o senza altoforno noi andremo avanti. E se l’altoforno verrà spento vorrà dire che faremo un Corex. Se riuscirò a comprare la Lucchini bene, altrimenti – ha tentato di scherzare – tornerò come acquirente, perché serve molto acciaio per lo sviluppo in Nord Africa». L’idea di fondo è quella di utilizzare la produzione Lucchini per attività già in corso, tra cui la realizzazione di una ferrovia in Marocco. Sul capitolo delle vecchie condanne negli Usa per truffa, riportate nei giorni scorsi dai giornali italiani, al Habahbeh ha parlato «di articoli diffamatori, ma comunque il passato è passato». Sul suo presente invece ha spiegato di vivere «da dieci anni a Dubai.
Opero con le mie società in vari campi in Nord Africa e in Medio Oriente, dove ho contribuito a realizzare case, strade, ponti. Per partecipare al bando Lucchini ho presentato tutti i certificati e le credenziali personali richieste. E ringrazio il governo italiano che mi ha concesso un visto per 5 anni per la mia attività di imprenditore». Alla platea poco è stato concesso rispetto al progetto complessivo per il futuro dello stabilimento Lucchini, sintetizzato «nello spostamento degli impianti a cui seguiranno demolizioni e bonifiche», maggiore attenzione è stata dedicata ai programmi collegati alla liberazione delle aree industriali con un rendering relativo al progetto «di un porto per maxiyacht» e l’ipotesi «di un grande centro congressi»
. Piombino torna a sperare, pochi giorni basteranno per capire se il futuro dello stabilimento sarà la continuazione di una storia lunga 150 anni, o se la città dovrà, definitivamente, voltar pagina
- LUCCHINI - Khaled riporta fiducia
ma l'altoforno è un rebus
ma l'altoforno è un rebus
-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito dom 30 mar, 2014
VENTURINA Khaled al Habahbeh ha concluso la sua conferenza stampa al Calidario, in cui ha ribadito la volontà di presentare un’offerta vincolante per la Lucchini, ringraziando i sindacati. Ringraziamento comprensibile e dovuto considerando che Fim, Fiom e Uilm (di sponda al sindaco Gianni Anselmi, ieri assente al Calidario) hanno sempre testardamente sostenuto il progetto arabo, considerato l’unico in grado di salvare lo stabilimento, anche dopo l’estromissione di Smc dall’ultima parte della gara.
Sindacati che hanno fortemente voluto la conferenza stampa di ieri, nonostante la Smc fosse ancora impegnata nella ricerca delle risorse per dar corpo alla proposta di acquisto, o meglio – interpretando il significato delle parole di al Habahbeh – nelle questioni burocratiche legate all’apertura di un conto internazionale in una banca di Roma. Un bel colpo per Fim, Fiom e Uilm che andranno con un altro spirito all’incontro del 3 aprile al ministero del Lavoro nella riunione convocata per affrontare il tema dei contratti di solidarietà, in scadenza il 12.
Sulla questione dei tempi stretti per evitare lo spegnimento dell’altoforno peraltro i sindacati non hanno avuto da al Habahbeh la risposta netta che forse si attendevano. Che non c’è più tempo glielo hanno ricordato i segretari di Fiom, Fiom e Uilm (rispettivamente Fausto Fagioli, Luciano Gabrielli e Vincenzo Renda), spiegando come sia necessario per salvare l’impianto che s’intervenga nell’acquisto del minerale in tempi rapidissimi. Il presidente della Smc ha ribadito la sua convinzione, e cioè che nella fase attuale è ancora compito del governo provvedere in questo senso, confermando l’impegno a muoversi in fretta ma sostenendo – per la prima volta – che l’affare si può portare alla firma anche senza l’altoforno, in previsione di un Corex, gelando ovviamente sindacalisti e operai, perché questo significherebbe comunque chiudere l’area fusoria, con un deficit occupazionale dai tempi lunghi.
Qualcuno ha dato colpa all’improvvisato traduttore delle parole di al Habahbeh, l’avvocato fiorentino Valter Cassola, altri hanno voluto dare un’interpretazione positiva alle parole dell’imprenditore giordano: cioè in fondo avrebbe semplicemente sostenuto che lui questo affare non lo vuole mollare. «Ma quel che conta – ha detto Renda – è che il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell’operazione. Quando avremo la certezza della presentazione dell’offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario Piero Nardi convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime.
Perché non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si desse continuità all’area a caldo dell’acciaieria». Attualmente sono rimaste in gara le offerte non vincolanti, solo per i laminatoi, di una piccola società ucraina di trading, la Steelmont, della Jspl di Naveen Jindal, e della Jsw del fratello Sajjan. Quest’ultima società sarebbe interessata anche a un forno elettrico e a un moderno Corex per sostituire l'altoforno, col sostegno economico di fondi comunitari e della Regione per 60 milioni.
domenica 30 marzo 2014
Lucchini, Smc non molla:
offerta vincolante in 4-5 giorni
Il gruppo Smc sembra non voler mollare la presa per l’acciaieria Lucchini di Piombino. E per confermare il proprio impegno il manager giordano Khaled al Habahbeh è andato di persona sul posto, dove ha detto di voler ripartire solo ad operazione conclusa: “Sono qui per presentare un’offerta vincolante assistita da garanzie finanziarie”, ha detto in una conferenza conferenza stampa in un resort a Venturina, a pochi chilometri dal polo siderurgico nel quale in queste settimane si gioca il futuro di almeno 3.000 operai. Insieme alla conferma dell’interesse all’acquisizione dell’impianto siderurgico, Khaled al Habahbeh ha anche fornito indicazioni sui tempi: l’offerta vincolante “sarà pronta nel giro di 4 o 5 giorni”. Il manager ha detto che ci sta lavorando da settimane ed i tempi sarebbero dunque molto più brevi della scadenza indicata per la presentazione delle offerte vincolanti, il 30 aprile, ma addirittura anche alla data del 10 aprile che in alcuni ambienti sindacali era stata ipotizzata nei giorni scorsi. Per quanto riguarda le garanzie necessarie il manager giordano ha detto che sta aprendo un “conto bancario internazionale a Roma”. “Il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell’operazione – ha poi spiegato Vincenzo Renda, segretario Uilm Livorno -. Quando avremo la certezza della presentazione dell’offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime perché non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si dia continuità all’area a caldo dell’acciaieria”. All’incontro hanno assistito anche diversi lavoratori: la prospettiva di un acquisto da parte di Smc sembra quella che più di altre ipotesi riesce a tranquillizzarli poichè Smc si dice interessata agli impianti nel suo insieme, compresa l’area a caldo e l’altoforno, il cui possibile spegnimento viene vissuto a Piombino come l’anticamera di uno “spezzatino” o, peggio ancora, della vera e propria fine del polo industriale. La preparazione dell’offerta di Smc potrebbe tra l’altro incrociarsi nei tempi con l’impegno, annunciato proprio ieri dal Mise, per una rapida messa a punto – due settimane – dei contenuti dell’accordo di programma per la riqualificazione industriale e la riconversione industriale dell’area di crisi del polo produttivo.
Copyright © gonews.it
offerta vincolante in 4-5 giorni
Il gruppo Smc sembra non voler mollare la presa per l’acciaieria Lucchini di Piombino. E per confermare il proprio impegno il manager giordano Khaled al Habahbeh è andato di persona sul posto, dove ha detto di voler ripartire solo ad operazione conclusa: “Sono qui per presentare un’offerta vincolante assistita da garanzie finanziarie”, ha detto in una conferenza conferenza stampa in un resort a Venturina, a pochi chilometri dal polo siderurgico nel quale in queste settimane si gioca il futuro di almeno 3.000 operai. Insieme alla conferma dell’interesse all’acquisizione dell’impianto siderurgico, Khaled al Habahbeh ha anche fornito indicazioni sui tempi: l’offerta vincolante “sarà pronta nel giro di 4 o 5 giorni”. Il manager ha detto che ci sta lavorando da settimane ed i tempi sarebbero dunque molto più brevi della scadenza indicata per la presentazione delle offerte vincolanti, il 30 aprile, ma addirittura anche alla data del 10 aprile che in alcuni ambienti sindacali era stata ipotizzata nei giorni scorsi. Per quanto riguarda le garanzie necessarie il manager giordano ha detto che sta aprendo un “conto bancario internazionale a Roma”. “Il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell’operazione – ha poi spiegato Vincenzo Renda, segretario Uilm Livorno -. Quando avremo la certezza della presentazione dell’offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime perché non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si dia continuità all’area a caldo dell’acciaieria”. All’incontro hanno assistito anche diversi lavoratori: la prospettiva di un acquisto da parte di Smc sembra quella che più di altre ipotesi riesce a tranquillizzarli poichè Smc si dice interessata agli impianti nel suo insieme, compresa l’area a caldo e l’altoforno, il cui possibile spegnimento viene vissuto a Piombino come l’anticamera di uno “spezzatino” o, peggio ancora, della vera e propria fine del polo industriale. La preparazione dell’offerta di Smc potrebbe tra l’altro incrociarsi nei tempi con l’impegno, annunciato proprio ieri dal Mise, per una rapida messa a punto – due settimane – dei contenuti dell’accordo di programma per la riqualificazione industriale e la riconversione industriale dell’area di crisi del polo produttivo.
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Post del Sindaco di Piombino GIANNI ANSELMI
Ho letto, mi hanno raccontato, ho visto il TG3.
A noi interessa, se ce ne sono le condizioni, salvaguardare la continuità produttiva dell'altoforno e procedere, ad impianti accesi, con la riconversione ecologica della nostra industria e del territorio.
Se c'è chi intende ed è in grado di farsi carico di questo impegno, è bene che passi presto ai fatti: servono certezze, urgentemente.
Nel frattempo non mi pare fuori luogo chiedere rispetto per chi si è battuto e continua a farlo per difendere il lavoro e anche i propri sogni.
Se siamo ancora qui a parlarne è merito di quelli li', di quelli che non hanno mai smesso di crederci, che non hanno mollato, che non hanno piegato il capo, che non sono stati a guardare.
Si può perdere, ma il campo non si abbandona.
Buona domenica
A noi interessa, se ce ne sono le condizioni, salvaguardare la continuità produttiva dell'altoforno e procedere, ad impianti accesi, con la riconversione ecologica della nostra industria e del territorio.
Se c'è chi intende ed è in grado di farsi carico di questo impegno, è bene che passi presto ai fatti: servono certezze, urgentemente.
Nel frattempo non mi pare fuori luogo chiedere rispetto per chi si è battuto e continua a farlo per difendere il lavoro e anche i propri sogni.
Se siamo ancora qui a parlarne è merito di quelli li', di quelli che non hanno mai smesso di crederci, che non hanno mollato, che non hanno piegato il capo, che non sono stati a guardare.
Si può perdere, ma il campo non si abbandona.
Buona domenica
sabato 29 marzo 2014
Lucchini, Smc pronta a presentare un'offerta vincolante
A Piombino il manager giordano Khaled al Habahbeh che ha confermato l'interesse del suo gruppo all'acquisizione dell'impianto siderurgico
Il gruppo Smc sembra non voler mollare la presa per l'acciaieria Lucchini di Piombino. E per confermare il proprio impegno il manager giordano Khaled al Habahbeh è andato di persona sul posto, dove ha detto di voler ripartire solo ad operazione conclusa: "Sono qui per presentare un'offerta vincolante assistita da garanzie finanziarie", ha detto in una conferenza conferenza stampa in un resort a Venturina, a pochi chilometri dal polo siderurgico nel quale in queste settimane si gioca il futuro di almeno 3.000
operai. Insieme alla conferma dell'interesse all'acquisizione dell'impianto siderurgico, Khaled al Habahbeh ha anche fornito indicazioni sui tempi: l'offerta vincolante "sarà pronta nel giro di 4 o 5 giorni". Il manager ha detto che ci sta lavorando da settimane ed i tempi sarebbero dunque molto più brevi della scadenza indicata per la presentazione delle offerte vincolanti, il 30 aprile, ma addirittura anche alla data del 10 aprile che in alcuni ambienti sindacali era stata ipotizzata nei giorni scorsi.
Per quanto riguarda le garanzie necessarie il manager giordano ha detto che sta aprendo un "conto bancario internazionale a Roma". "Il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell'operazione - ha poi spiegato Vincenzo Renda, segretario Uilm Livorno -. Quando avremo la certezza della presentazione dell'offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime perchè non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si dia continuità all'area a caldo dell'acciaieria". All'incontro hanno assistito anche diversi lavoratori: la prospettiva di un acquisto da parte di Smc sembra quella che più di altre ipotesi riesce a tranquillizzarli poichè Smc si dice interessata agli impianti nel suo insieme, compresa l'area a caldo e l'altoforno, il cui possibile spegnimento viene vissuto a Piombino come l'anticamera di uno "spezzatino" o, peggio ancora, della vera e propria fine del polo industriale.
La preparazione dell'offerta di Smc potrebbe tra l'altro incrociarsi nei tempi con l'impegno, annunciato proprio ieri dal Mise, per una rapida messa a punto - due settimane - dei contenuti dell'accordo di programma per la riqualificazione industriale e la riconversione industriale dell'area di crisi del polo produttivo.
operai. Insieme alla conferma dell'interesse all'acquisizione dell'impianto siderurgico, Khaled al Habahbeh ha anche fornito indicazioni sui tempi: l'offerta vincolante "sarà pronta nel giro di 4 o 5 giorni". Il manager ha detto che ci sta lavorando da settimane ed i tempi sarebbero dunque molto più brevi della scadenza indicata per la presentazione delle offerte vincolanti, il 30 aprile, ma addirittura anche alla data del 10 aprile che in alcuni ambienti sindacali era stata ipotizzata nei giorni scorsi.
Per quanto riguarda le garanzie necessarie il manager giordano ha detto che sta aprendo un "conto bancario internazionale a Roma". "Il presidente di Smc ha affermato di avere certezza al cento per cento delle garanzie finanziarie per la copertura dell'operazione - ha poi spiegato Vincenzo Renda, segretario Uilm Livorno -. Quando avremo la certezza della presentazione dell'offerta vincolante ci aspettiamo che il commissario straordinario convochi immediatamente Smc per entrare in trattativa privata e si cominci da subito ad affrontare la questione delle materie prime perchè non sarebbe tollerabile che davanti a un progetto così importante non si dia continuità all'area a caldo dell'acciaieria". All'incontro hanno assistito anche diversi lavoratori: la prospettiva di un acquisto da parte di Smc sembra quella che più di altre ipotesi riesce a tranquillizzarli poichè Smc si dice interessata agli impianti nel suo insieme, compresa l'area a caldo e l'altoforno, il cui possibile spegnimento viene vissuto a Piombino come l'anticamera di uno "spezzatino" o, peggio ancora, della vera e propria fine del polo industriale.
La preparazione dell'offerta di Smc potrebbe tra l'altro incrociarsi nei tempi con l'impegno, annunciato proprio ieri dal Mise, per una rapida messa a punto - due settimane - dei contenuti dell'accordo di programma per la riqualificazione industriale e la riconversione industriale dell'area di crisi del polo produttivo.
La REPUBBLICA Firenze 29/3/2014
Lucchini, le promesse di Khaled al Habahbeh
Terminata la conferenza stampa a Venturina. L'imprenditore giordano ha confermato il suo l'interesse per l'azienda di Piombino: "Sono qui per presentare un'offerta vincolante assistita da garanzie finanziarie. Vorrei andare via dopo aver firmato con Nardi"
PIOMBINO. Si è conclusa intorno alle 17 la conferenza stampa di Khaled al Habahbeh. L'incontro coi giornalisti, che si è tenuto a Venturina, è iniziato intorno alle 16 ed è stato preceduto da un brindisi con i presenti. Durante la conferenza stampa, alla quale hanno preso parte decine e decine di persone, Khaled "ha confermato l'interesse della Smc nei confronti della Lucchini" e ha aggiunto: "Stiamo aprendo un conto in banca interazionale a Roma per le garanzie. Ringrazio il governo italiano che mi ha dato un visto per 5 anni per la mia attività di investitore". "Vorrei andare via dopo aver firmato con Nardi - ha detto Khaled - Rimarremo a Piombino per tutta la prossima settimana per preparare l'offerta che sarà pronta in 4/5 giorni". L'imprenditore giordano ha poi illustrato i progetti della Smc in Medio Oriente ed ha mostrato un rendering di un porto per yacht di 40 metri su Piombino.
Intanto il governatore Enrico Rossi, il sindaco Gianni Anselmi, rappresentanti di Provincia e Autorità portuale, hanno incontrato il viceministro dello Sviluppo, Claudio De Vincenti, per mettere a punto gli ultimi dettagli dell’Accordo di programma, pronto prevedibilmente entro una quindicina di giorni, dopo un altro incontro fissato a Roma per la prossima settimana.
28 marzo 2014
LUCCHINI: AVANTI CON L’ACQUISTO ANCHE SENZA ALTOFORNO
Nel salone delle Terme del Calidario, davanti alla stampa e a tutti i sindacati e molti operai la SMC ha presentato il suo progetto dando garanzie per rientrare nel bando di acquisto della lucchini. La società SMC avrà una ricapitalizzazione a 2 miliardi di dollari entro il 4 aprile e subito dopo presenterà la sua offerta vincolante per l’acquisto dello stabilimento siderurgico piombinese.
“Siamo orgogliosi di partecipare all’acquisto della Lucchini – Ha commentato khaled, il progetto che abbiamo realizzato è estremamente interessante e la Lucchini è per noi estremamente interessante. Sono qui per presentare una offerta vincolante e continuare con l’acquisto anche se ci sono state incomprensioni ed errori formali fatte dal gruppo fino ad ora L’offerta sarà completa di tutte le garanzie che il governo richiede per l’offerta”.
SMC sta aprendo un conto presso una banca di roma per presentare le garanzie richieste dal governo italiano.
“Sono convinto al 100% – ha continuato il magnate arabo – che le garanzie arriveranno in tempo e che non ci saranno altri malintesi. SMC non è un gruppo finanziario. Se ci mettiamo a sedere con il governo italiano seriamente sul contenuto dell’affare, siamo pronti a presentare una offerta vincolante, questo darà garanzie agli organi governativi per concludere”.
“Sono convinto al 100% – ha continuato il magnate arabo – che le garanzie arriveranno in tempo e che non ci saranno altri malintesi. SMC non è un gruppo finanziario. Se ci mettiamo a sedere con il governo italiano seriamente sul contenuto dell’affare, siamo pronti a presentare una offerta vincolante, questo darà garanzie agli organi governativi per concludere”.
“Stiamo preparando l’offerta che arriverà entro una settimana sarà presentata. Come commenta le uscite sulla stampa: Già in precedenza SMC group ha presentato le documentazioni insieme ai certificati internazionali. I certificati sulla onorabilità del signor Khaled sono state accettate. Il passato è passato, oggi siamo qui per l’acquisto Lucchini. Io sono un investitore che sviluppa in nord affrica e medio oriente.Abbiamo sviluppato case, strade ponti. E’ quello che è stato fatto ed è quello che è stiamo facendo. Lucchini è un completamento dei loro progetti. Se posso comprare la Lucchini bene, altrimenti verrò a comprare i vostri prodotti. L’offerta all’inizio era vincolata alla continuità dell’altoforno. Ma adesso però hanno parlato con i loro clienti sulla situazione attuale alla lucchini e nel caso il forno smetta di funzionare loro sono comunque interessati a fare il corex (impianto per fare ghisa). Comunque andranno avanti anche con il forno spento. Se c’è un accordo nel quale chi compra e chi vende è obbligato, noi compreremo il materiale. Altrimenti andremo avanti lo stesso anche senza il forno. Rimarremo tutta la settimana qui per mettermi a sedere al tavolo con il commissario Nardi. Non me ne andrò fino a quando non avrò capito se possiamo, oppure no, firmare l’accordo vincolante. Io sono Uno sviluppatore e mi rendo perfettamente conto e ora vi renderete conto delle mie proposte vedendo il progetto. Dopo aver portato a termine il progetto di portare gli impianti a Fiorentina, l’area rimarra libera e dopo bonifica andremo a sviluppare queste aree con centro congressi importante per mantenere la storia lucchini. Lucchini è l’inizio di questo progetto.
da Il CORRIERE ETRUSCO 29/3/2014
da Il CORRIERE ETRUSCO 29/3/2014
TWIT di ALESSANDRO DE GREGORIO il Tirreno
CONFERENZA STAMPA SMC Group
CONFERENZA STAMPA SMC Group
- Rovesciato il programma. Qui si brinda con Khaled prima di ascoltare cosa dice. #Lucchini pic.twitter.com/zelBoJ7tNM
- Calidario, Venturina. Khaled a tavola coi vertici Smc. Sta per cominciare conf. stampa #lucchini pic.twitter.com/iBJQGrN7sP
GRAZIE ALL' AMICO ALESSANDRO PER QUESTA DIRETTA TWITTER
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