«Perché viene ignorato il piano degli arabi?»
Parri (Cisl) collega i 500 milioni promessi dagli Emirati a Letta ai miliardi annunciati per Piombino
PIOMBINO. Il viaggio di Letta negli Emirati e la situazione Lucchini,col gruppo arabo che si è fatto avanti: il respomsabile comprensoriale Cisl, Franco Parri, mette in fila un paio di rigionamenti e qualche interrogativo. «Dopo 4 giorni di incontro, Letta ritorna in Italia, con la sua folta delegazione di tecnici ed economisti e si porta dietro importanti accordi per Alitalia e l'intenzione del prestigioso Fondo Kia di investire 500 milioni nel nostro Paese. Bene - commenta Parri - Letta ha fatto un figurone, il governo in qualche modo ne esce rafforzato, i media nazionali hanno dato ampio risalto alla cosa. Una domanda, tuttavia, nasce spontanea: al concittadino Capperucci e al sindaco, che senza preparativi diplomatici e codazzi di esperti hanno portato il magnate giordano Khaled a presentare un progetto di investimento di 3 miliardi sul polo siderurgico e sulla città, con una particolare attenzione all'ambiente, cosa dovremmo fare: un monumento»?
Parri ricorda che «3 miliardi sono 6 volte di più di 500 milioni e non si comprende come mai 3 miliardi passino sotto silenzio sui media nazionali ed invece si dia gran risalto all'investimento da 500 milioni. La colpa sta proprio nel disinteresse del governo, prima con l'allungamento del bando fino al 10 febbraio, e fino ad oggi, di fatto, negando il rifornimento per assicurare la continuità produttiva dell'altoforno. Il governo sembra proprio contrario a questa opportunità e, guarda caso, la chiusura dell'altoforno andrebbe incontro ad altre offerte presentate. Non è che ci siano già accordi sottobanco»?
«Se poi ci sono altri problemi che non conosciamo o riscontri che fanno temere sia tutto un bluff, che vengano fuori alla luce del sole subito, senza continuare ad illudere in primo luogo i lavoratori, con lungaggini tipo porto e Concordia».
Parri invita i candidati alle primarie del PD piombinese, Pietrelli e Giuliani, ad affronatre questo problema e se ne facciano portavoce anche nel loro partito a livello regionale e nazionale. «Ci facciano sapere cosa pensano di questi progetti, perché si troveranno nel bene o nel male a doverli gestire», chiude il responsabile Cisl.
07 febbraio 2014
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