Per Khaled al Habahbeh weekend in città fra silenzi e shopping
Prosegue la trattativa fra gli arabi della Smc e il management Lucchini intanto l’imprenditore giordano va allo Sbaracco, al Gattarossa e dal sindaco
PIOMBINO. Un summit con i suoi principali collaboratori sulla terrazza del Gattaorossa, il locale affacciato sullo splendido golfo di Calamoresca, che Khaled al Habahbeh ha trasformato ieri mattina nel suo ufficio, immerso tra le carte e fitte conversazioni godendosi la bella giornata di sole quasi primaverile con vista mozzafiato sul mare, sul promontorio e sull’isola d’Elba.
Poi con disinvoltura tra i banchi dello “Sbaracco” in corso Italia, come un turista qualsiasi, sempre con la sua grande borsa nera stretta tra le mani. Sceglie una sciarpa esposta in una delle bancarelle (quella del negozio Piper, per l’esattezza), passeggia sotto un sole velato, tenta un blitz alla libreria Coop, purtroppo ancora chiusa nel primo pomeriggio.
Un lungo weekend di lavoro e riflessioni per il giordano che vorrebbe acquistare la Lucchini. Nel primo pomeriggio sale le scale del municipio insieme a due dei suoi più stretti collaboratori per incontrare il sindaco. Nessun commento di Anselmi alla fine del colloquio: «La questione è talmente seria e delicata che anche la riservatezza fa parte di questa serietà». Inutile tentare di grattare, bocche cucite come già al termine dell’incontro-fiume di giovedì con il commissario della Lucchini Nardi. Con lui Khaled si rivedrà lunedì, ma anche ieri sono continuati gli approfondimenti tecnici in fabbrica e legali. Tutto, finora, nel rispetto della prassi prevista dal bando di gara. Ma nei prossimi giorni si dovrà fare sul serio. Gli arabi dovranno decidere se presentare un’offerta non vincolante o, offrendo le adeguate garanzie finanziarie, sbaraccare di nuovo il tavolo dei pretendenti presentando un offerta vincolante e accedendo, così, ad una trattativa privata che aprirebbe loro le porte per un confronto diretto al ministero.
22 febbraio 2014
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