mercoledì 19 febbraio 2014

Lucchini, via all’ultima fase della partita

Nave di minerale ordinata, avanti con l’altoforno. Anselmi: «Ora è il momento che le proposte di Smc diventino concrete»


PIOMBINO. Un’altra tappa superata ma col traguardo che resta lontano, in cima a una salita sempre più ripida e impervia: così si potrebbe leggere la situazione della Lucchini dopo la giornata di ieri.
Ordinata in extremis la nave di minerale che darà un altro mese di vita all’altoforno tenendo accesa la prospettiva dell’acquisto da parte degli arabi di Smc, ora si apre un’altra fase della partita, l’ultima: «Prendiamo atto che il commissario Nardi ha garantito la continuità produttiva come gli era stato richiesto dalle istituzioni e dai sindacati – dice il sindaco Gianni Anselmi - Un’operazione non semplice, avvenuta nel pieno rispetto delle procedure. Ora è il momento che le proposte di Smc rivelino la propria consistenza. Ripeto, ora chi deve dimostrare, dimostri».
Ovvio però che nel giudizio del sindaco quella di ieri sia da giudicare una giornata positiva: «Capisco anche la preoccupazione generale per lo stress finanziario – spiega Anselmi – però la situazione era tale da far prevalere l’esigenza del mantenimento della continuità produttiva, che serve ad assicurare la transizione. Perché, come ho detto molte volte, è impossibile costruire sulle macerie».
Il commissario Nardi contestualmente al pagamento del bonifico per la nave di minerale, ha scritto una lettera inviata a istituzioni e sindacati. Nell’ultima parte sembra sottolineare come, se l’incontro con Smc avverrà e avrà un esito positivo, toccherà poi al governo avviare una trattativa vera e propria. Un governo che non si sa come sarà formato e soprattutto se vedrà ancora tra i suoi componenti il sottosegretario del Mise, Claudio De Vincenti, unico elemento di continuità degli ultimi governi. «Io spero che per il nuovo governo – dice Gianni Anselmi, che ieri mattina ha parlato ai microfoni di “Agorà” in un collegamento realizzato nel piazzale della Lucchini – le questioni della grande industria siano centrali. Almeno quanto la tutela del made in italy e della piccola impresa».
Al governo si rivolge direttamente il segretario nazionale della Uilm Mario Ghini, che chiede al più presto una convocazione in sede ministeriale. «Il nuovo ministro dello Sviluppo economico – dice Ghini in una nota – tra i suoi primi atti ufficiali metta in agenda la vertenza Lucchini e ci convochi al tavolo ministeriale. Qui, senza l’apporto dell’esecutivo, non se ne esce». Ghini spiega di essere preoccupato per lo «stato di incertezza che grava sul funzionamento in prospettiva dell’altoforno e sulla consistenza delle risorse della tesoreria aziendale. Il commissario straordinario - rileva il segretario Uilm - dichiara di aver predisposto il pagamento delle materie prime necessarie per proseguire per circa un mese la produzione di ghisa nell’altoforno, ma per pagare questo approvvigionamento ora soffre di una vera e propria mancanza di supporto finanziario».
Questione che ha messo subito in allarme le imprese locali, preoccupate per quelle che il commissario straordinario Piero Nardi ha definito «tensioni nella tesoreria aziendale». Fim, Fiom e Uilm a questo proposito attendono con fiducia l’incontro tra il commissario e la Smc, proprio «per evitare qualsiasi possibile sofferenza in questa fase da parte di ditte e fornitori. Ma è chiaro che in questo momento conta in particolare che abbia prevalso la nostra impostazione, che ha evitato lo spegnimento dell’altoforno che qualcuno avrebbe voluto già parecchi mesi fa. Bisogna capire – proseguono Fim, Fiom e Uilm – che l’offerta del gruppo arabo Smc è l’unica che dia delle risposte in grado di garantire innovazione, sviluppo e lavoro. Ora contiamo che la Smc dia concretezza alla sua azione in tempi brevi, con un’offerta vincolante. Al di là della loro proposta c’è il nulla, se non va in porto questo progetto si rischia il disastro sociale».
18 febbraio 2014    
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