Lucchini, sale l’attesa per l’incontro con la Smc
Già nelle prossime ore potrebbe esserci il vertice tra il commissario Piero Nardi e Khaled al Habahbeh Bentivogli (Fim): ora gli arabi dimostrino la solidità economica della loro offerta
PIOMBINO. Dopo la conferma in extremis dell’ordine per la nave col minerale necessario all’altoforno, e la lettera inviata dal commissario straordinario Piero Nardi a istituzioni e sindacati, è stata una giornata di attesa. Secondo alcune fonti infatti questa settimana, e forse già giovedì si potrebbe svolgere l’incontro tra Piero Nardi e Khaled al Habahbeh, capofila del gruppo tunisino Smc. Sarà probabilmente il momento decisivo per capire le reali intenzioni del grupo arabo, chiamato dal commissario a esporre chiaramente la propria volontà. O meglio – dopo una trattativa finita col minerale pagato dalla Lucchini – a mostrare finalmente le carte. Se Khaled Habahbeh, come sostengono i suoi emissari – ha davvero non tanto i capitali ma quanto meno le garanzie finanziarie a copertura delle sue richieste, avrà la strada spianata per l’acquisto dello stabilimento. Altrimenti sarà la fine di questa prospettiva e se ne aprirà un’altra decisamente negativa per il futuro dello stabilimento ma più in generale della città e del territorio.
Intanto sulla vicenda interviene Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl: «Accogliamo positivamente la decisione del commissario straordinario Piero Nardi – scrive Bentivogli in una nota – di procedere al pagamento della nave per l’approvvigionamento delle materie prime necessarie al mantenimento in marcia dell’altoforno. Ciò, oltre a garantire la necessaria continuità produttiva dello stabilimento, ci permette di tenere in piedi la manifestazione d’interesse dimostrata dalla Smc Group del magnate giordano Khaled al Habahbeh, che è oggi quella che più si avvicina alle nostre richieste».
«Ora siamo al rush finale – prosegue Bentivogli – gli arabi sono chiamati a dimostrare consistenza economica e finanziaria della loro proposta per garantire la messa in opera del piano industriale. Ci aspettiamo quindi in tempi brevi l’apertura della discussione sul piano industriale che deve necessariamente vedere il rilancio del sito di Piombino sul piano produttivo e occupazionale. Con questo obiettivo – conclude il segretario nazionale della Fim Cisl – ogni attore della vertenza dovrà dare il suo contributo costruttivo per restituire nell’immediato prospettive di sviluppo e di lavoro al sito siderurgico toscano».
19 febbraio 2014
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