giovedì 20 novembre 2014

Piombino, corsa a due per l'ex Lucchini

Matteo Meneghello

 Dal   SOLE 24 ORE      20/11/2014




L'algerina Cevital e l'indiana Jindal south west confermano il loro interesse per gli asset toscani della Lucchini. Ieri mattina il commissario straordinario Piero Nardi ha ritirato le due buste contenenti le offerte definitive. Giunta al termine questa ultima fase di rilancio – necessaria, ha specificato ieri il commissario, «a verificare la presenza di eventuali altri interessi per lo stabilimento» – è arrivato il momento delle scelte. In quest'ottica, il commissario ha inoltre specificato, sempre ieri, che «per quanto riguarda la manifestazione di interesse inviata da Federacciai per la realizzazione di un impianto di Dri (preridotto, ndr) da 2,5 milioni di tonnellate» ha deciso «in coerenza con quanto previsto dal disciplinare di vendita» di trasmettere la proposta ai due soggetti interessati all'acquisto degli asset, vale a dire Jindal e Cevital. Il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi si è detto fiducioso di potere raggiungere un accordo su questo progetto, con il ministero dello Sviluppo e con l'autorità dell'accordo di programma. «Non sarà difficile per il governo, in sede di assegnazione, destinare un'area per la nostra iniziativa – ha detto ieri –. Il nostro progetto crea posti di lavoro, ci sono tutte le possibilità di ritagliare uno spazio oggi inutilizzato: serve un'area non enorme, vicina alla banchina portuale nella zona dei vecchi parchi minerali, oggi inutilizzata poichè l'altoforno è ormai spento. Confidiamo in un esito positivo».
Tutta l'attenzione è rivolta ora al Comitato di sorveglianza, nominato dal Mise, che domani ascolterà la relazione di Nardi e deciderà, con tutta probabilità, di procedere con la cessione degli asset. Dalla procedura non trapelano dettagli sulle offerte. Secondo l'opinione della maggior parte degli addetti ai lavori gli indiani non avrebbero ritoccato la proposta, e questo sembrerebbe spianare la strada agli algerini che hanno invece fornito ulteriori elementi di delucidazione relativi al piano industriale e agli strumenti finanziari a sostegno del loro documento. «Non sembra che ci siano grosse novità rispetto alle proposte iniziali – ha detto ieri il sindaco di Piombino Massimo Giuliani –, e questo, quindi, potrebbe favorire Cevital per la maggiore solidità della proposta in termini di sviluppo industriale anche diversificato». Dello stesso tono i commenti dei sindacati. «A quanto ci risulta – ha spiegato Fausto Fagioli, segretario della Fim di Piombino –, è in vantaggio Cevital sull'offerta di Jindal, anche se la risposta finale la sapremo dal commissario e dal Governo».
Per Vincenzo Renda, segretario della Uilm di Livorno «se l'offerta di Jindal fosse rimasta quella originaria è superfluo dire che l'offerta di Cevital è migliore». Stessa interpretazione per Luciano Gabrielli, segretario della Fiom di Livorno. «Se non ci sono grossi rilanci da parte di Jindal Cevital è favorita - ha detto –. Ci aspettiamo che le offerte vengano visionate in maniera corretta, senza interferenze». Il sindacalista confida nel fatto che «sia il commissario Nardi sia il viceministro Claudio De Vincenti dimostrino correttezza, come del resto hanno sampre fatto».
L'ultima parola spetta però al commissario. Il ventilato vantaggio di Cevital sugli indiani è dato dalla consistenza stessa della proposta algerina, che, a differenza di quella di Jsw, prevede un esplicito mantenimento dell'area a caldo, e quindi maggiori opportunità occupazionali (rafforzate anche da un progetto per un hub agroalimentare e logistico a Piombino). A favore di Jindal (che intende rilevare solo i tre laminatoi dando lavoro a circa 750 addetti) resta però la caratura internazionale e la solidità strutturale del gruppo (i nordafricani sono privi di un background siderurgico, almeno ragionando in un orizzonte temporale recente). Domani potrebbe già mettersi velocemente in moto l'iter per la cessione definitiva: in caso di parere positivo del Comitato, si passerà ad un decreto del Mise e alla sigla dell'accordo preliminare (una pre-sigla è già stata firmata da entrambe le parti in sede di presentazione delle offerte vincolanti).

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