LUCCHINI: All'inizio della prossima settimana la firma del ministro Guidi
Entro qualche mese il primo gruppo di operai dovrebbe fare i corsi per l'uso dei nuovi fornidi Alessandro De Gregorio
PIOMBINO. Il ministro Federica Guidi dovrebbe emettere lunedì 1, o comunque all’inizio della prossima settimana, il decreto per la vendita della ex Lucchini al gruppo Cevital.
Poi ci vorrà circa un mese per firmare il contratto preliminare. Tempo ce ne vuole, del resto, per «filtrare» la mostruosa mole documentale relativa agli impianti, alle autorizzazioni, alle concessioni, insomma alla vita burocratica del colosso fallito.
Tempo che però non possono permettersi i quasi quattromila lavoratori, diretti e indiretti, appesi al momento agli ammortizzatori sociali mentre il materiale da laminare è agli sgoccioli. I sindacati chiedono di stringere i tempi in modo da arrivare alla firma prima di Natale.
Anche per questo hanno sollecitato due incontri. Uno con lo stesso ministero, che potrebbe avvenire la prossima settimana. E uno con il commissario Piero Nardie i vertici Cevital. Quest’ultimo incontro dovrebbe avvenire proprio in questi giorni, magari domani.
Giovedì 27 è atteso a Piombino Farid Tidjani, consulente del presidente Issad Rebrab. «Spero che la prima colata di acciaio arrivi nel giro di due anni» diceMirko Lami, coordinatore rsu Fiom e coordinatore Cgil, riferendosi al primo dei due forni previsti dal piano industriale Cevital, quello che - almeno nelle previsioni - dovrebbe essere costruito in un anno e mezzo ( per il secondo forno sono previsti due anni).
«Cevital - prosegue Lami - si è impegnata per continuare la laminazione, ma attualmente abbiamo materiale fino a metà dicembre e così ci dovremo fermare con la produzione a inizio gennaio. Poi si tratterà di vedere quali sono i tempi per la realizzazione del primo forno elettrico. Ci aspettiamo di sapere quali sono le priorità dell’azienda algerina, anche se siamo consapevoli dei problemi burocratici esistenti in Italia».
Nella migliore delle ipotesi, tra qualche mese una parte dei lavoratori potrebbe cominciare la formazione per poter utilizzare i due nuovi forni. Intanto proseguono le reazioni del mondo politico.
Nicola Danti, europarlamentare Pd, in una nota parla di «nuovo futuro produttivo per lo stabilimento siderurgico di Piombino che porterà nuovi posti di lavoro. L’accordo con l’azienda algerina Cevital è un segnale molto importante per Piombino. L’impegno congiunto di Governo e Regione è stato decisivo e offre prospettive positive a una vicenda che ha portato anni di incertezze. A chi ci accusa di essere inconcludenti rispondiamo così, senza chiacchiere ma con azioni concrete».
Giuliano Fedeli (Tcr), vicepresidente del consiglio regionale, ribadisce che «quando c’è una volontà forte, un impegno e una serietà non solo dei politici ma di tutte le istituzioni interessate, le cose si possono fare senza bisogno di incappare in tempi biblici, nel pieno rispetto delle regole come per il porto di Piombino. E’ il caso della Lucchini che mi auguro potrà rivivere il sogno di essere il secondo polo siderurgico d’Italia».
E infine Valerio Fabiani, segretario Pd: «A Piombino si tornerà a produrre acciaio, in modo innovativo e più rispettoso dell’ambiente, ma con prospettive nuove che vanno nella direzione di uno sviluppo finalmente diversificato del territorio. Più sereni sul fronte Lucchini, la nostra attenzione non cessa di concentrarsi sulle altre situazioni di crisi, quella della Dalmine e della Magona»
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