venerdì 21 novembre 2014

LUCCHINI :

Le offerte al comitato di sorveglianza, oggi la decisione

Cevital o Jindal? Ecco i pro e contro delle due proposte di acquisto

PIOMBINO. E’ il giorno della decisione. Almeno, quella del commissario Piero Nardi che consegnerà la propria relazione al Comitato di sorveglianza nominato dal ministero dello Sviluppo economico.
Se tutto procederà senza intoppi, già la prossima settimana potrebbe concludersi l’iter che condurrà al decreto ministeriale per la cessione della ex Lucchini e all’accordo preliminare di vendita firmato dal nuovo acquirente.
Sarà Sajian Jindal (Jsw) o Issad Rebrab (Cevital? Il primo può contare su un pedigree migliore in materia siderurgica. E anche su un tifoso particolare, Federacciai, ovvero Antonio Gozzi. Il quale Gozzi negli ultimi giorni le ha tentate tutte pur di convincere Nardi che l’offerta degli algerini non era così allettante, facendo indispettire il sottosegretario De Vincenti, lo stesso Nardi e sindacati.
L’offerta algerina è quella più seducente: basti pensare al mantenimento dell’area a caldo e alle ultimissime dichiarazioni rilasciate al Tirreno dal consulente Farid Tidjani (conservazione dei duemila posti di lavoro diretti e addirittura il raddoppio di manodopera in quattro anni).
Allo stesso sindaco Massimo Giuliani l’altroieri è scappata una battuta, quando ha detto che l’offerta Cevital sarebbe rimasta favorita anche dopo l’apertura delle buste. Cevital propone il revamping dei tre laminatoi, la costruzione di un quarto laminatoio, due forni elettrici (in padule), un investimento iniziale di 400 milioni ma anche almeno 60 milioni per le bonifiche di aree che potrebbero tornare alla città.
Prevede, come dicevamo, la riassunzione di tutti i dipendenti nei giro di due anni (ovviamente con il ricorso all’uso degli ammortizzatori sociali durante la costruzione dei forni) e addirittura il raddoppio dei posti di lavoro sia grazie all’acciaio (due milioni e mezzo di tonnellate), sia attraverso la produzione e il commercio di olio, zucchero e mangimi nell’area dell’attuale acciaieria.
L’offerta della Jsw, che dalla sua ha anche le miniere di ferro, pare che non sia andata oltre l’acquisto dei tre laminatoi, l’eventuale costruzione di un forno elettrico da 1,2 milioni di tonnellate con una manodopera di 750 persone e un impianto di preriduzione (altri 500 operai).
Poi c’è il gas. In Italia il costo del gas è sui 36 centesimi al metro cubo, in Algeria sui 4-5 centesimi. Cevital ha già detto di voler fare il preridotto in Algeria e spedirlo a Piombino usufruendo dei nuovi spazi portuali e dei fondali a meno 20. E per l’alimentazione dei forni elettrici ha manifestato interesse a rilevare la centrale Enel di Tor del Sale e trasformarla in centrale a turbogas
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