martedì 13 maggio 2014

 Lucchini, slitta il termine delle offerte

-Il Tirreno-
.PIOMBINO mar 13 mag, 2014 



Mentre prosegue l’esame delle carte relative al bando per la Lucchini da parte dei rappresentanti delle tre società rimaste in gara (l’ucraina Steelmont e le indiane Jspl e Jsw, rispettivamente dei fratelli Naveen e Sajjan Jindal), pare sempre più probabile che il termine delle offerte vincolanti slitti di qualche giorno, prevedibilmente non oltre la settimana tra il 9 e il 14 giugno.
Uno spostamento che secondo fonti qualificate non porterebbe con sé difficoltà dell’ultima ora, rappresentando anzi l’opportunità per i concorrenti di avere tutto il tempo necessario a valutare la situazione Lucchini nel suo complesso: situazione che tra l’altro riguarda temi delicati come le autorizzazioni ambientali, il diverso status dei terreni (alcuni demaniali) che compongono lo stabilimento siderurgico, il nuovo contesto proposto dall’Accordo di programma.
Slitterà anche la visita nello stabilimento di Sajjan Jindal, patron Jsw, interessato non solo ai laminatoi ma anche all’eventuale realizzazione di un forno elettrico e di un Corex: l’incontro con sindacati e istituzioni, che indiscrezioni di fonte sindacale indicavano prima per l’inizio di maggio e poi per la metà del mese, a questo punto dovrebbe avvenire dopo le elezioni amministrative, proprio per dar modo all’imprenditore indiano di avere a che fare con i nuovi rappresentanti delle istituzioni.
Le indiscrezioni sul rinvio del termine per la presentazione delle offerte vincolanti preoccupano Marina Riccucci, candidata sindaco per la lista civica “Un’altra Piombino”, che chiede i motivi di «questo ennesimo rinvio. C’era già stato un primo rinvio dal 20 maggio a fine maggio, l’impressione è che si voglia scantonare le elezioni amministrative, e per maggior sicurezza, nell’eventualità di un ballottaggio che non tutti credono di poter scongiurare, la data certa viene fatta slittare a giugno. Se questo fosse vero, saremmo di fronte a un fatto gravissimo, perché si gioca sulla pelle dei lavoratori , delle lavoratrici della fabbrica e delle loro famiglie».
«Noi crediamo si debba mettere fine alle enunciazioni e ai propositi – prosegue Riccucci – i cittadini vogliono fatti, coerenza e trasparenza. Altro che Renzi a Piombino, Dopo aver sentito Grillo ci basta. Il governo deve intervenire con urgenza per far rispettare le scadenze e la trasparenza di tutta la procedura di vendita dello stabilimento. Ai miracoli noi non crediamo. Ne sono già stati annunciati troppi – conclude la candidata sindaco di “Un’altra Piombino” – negli anni passati. Non ultima la mirabolante offerta dell’arabo miliardario, defilatosi nel silenzio».(cloz)

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