1° Maggio in valsusa ON: 3 MAGGIO 2014,
Ci stringemmo a mutuo patto…
Lavoro, festa e dignità
Condove, mattina del primo maggio – Incontro gli operai e delegati della Vertek-Lucchini, dove ha lavorato Achille Croce, che promosse nel 1970, proprio qui alla Moncenisio, primo caso al mondo, l’ordine del giorno, votato all’unanimità, contro la produzione di armi.
Accanto al gazebo i lavoratori hanno esposto la mostra fotografica (curata da Giovanni Falco) della storia della loro fabbrica, dai tempi – 1906 – del fondatore Fortunato Bauchiero a oggi.
Qui c’era – e c’è ancora, tra i 94 operai rimasti a lottare – una grande professionalità; qui si è fatto di tutto, dai proiettili e siluri alle auto, dalle carrozze ferroviarie e tranviarie alle macchine da calze…
Qui si respira solidarietà e determinazione, in attesa dell’ennesimo cambio di proprietà (un indiano?). Davide, combattivo e preparato, che conosco da tempo, introduce, e illustra il quadro delle difficoltà produttive odierne e del diffuso malessere sociale. Proviamo insieme a ragionare, di crisi, di siderurgia, di alternative; pensiamo, nel segno internazionale di questa festa, al bisogno di un collegamento più ampio dell’organizzazione sindacale, a livello di base e non solo. I lavoratori di Piombino, anche loro della Lucchini, che si fanno ascoltare dal Papa, sono un segnale. Discutiamo di cosa si può fare in Europa, insieme, per capire le scelte e i modelli economici, per tutelare diritti non negoziabili, per stabilire e valorizzare contatti preziosi con altre realtà organizzative affini. La discussione si fa appassionata; molti ricordano ancora la lotta di resistenza contro la chiusura dei cotonifici. Parliamo di cassa integrazione, della assurdità di questo vivere alla giornata, senza prospettive e progetti, anche e soprattuto per i giovani. Proviamo a ripartire dalle premesse e dalle promesse, non realizzate ancora, della Costituzione, e allarghiamo lo sguardo all’altra Europa che dobbiamo ricostruire, partendo dalla riconversione di produzioni e consumo.
L’amarezza si alterna alla rabbia, all’ironia sulla casta politica e sui manager dalle liquidazioni d’oro. Ma la rassegnazione va combattuta, non meno della corruzione. E questi lavoratori, con la loro tenacia e intelligenza, lo dimostrano ogni giorno, anche il primo maggio.
gigirichetto
dal sito http://www.gigirichetto.it/
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