-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito
PIOMBINO mer 21 mag, 2014
«Il problema della Lucchini? il sindacato e la politica, incapaci di riconoscere per tempo che l’altoforno, quell’altoforno storicamente inefficiente e generatore di perdite, non aveva alcuna speranza di essere salvato, come spiegai con chiarezza più di un anno fa». Così si è espresso Antonio Gozzi, patron della Duferco e presidente di Federacciai, ieri a Milano all’assemblea annuale degli industriali del settore. Duro il suo commento sulla vicenda piombinese: «Nessuno mi ascoltò, facendo continuare a produrre l’altoforno, il cui destino era segnato, con grave distruzione di risorse finanziarie che avrebbero potuto essere utilizzate per costruire un’ipotesi industriale per il futuro», con riferimento alla realizzazione di un forno elettrico.
Gozzi è andato giù pesante anche sulla vicenda della Smc, la cui proposta poi svanita nel nulla, creò secondo la Duferco «quelle negative condizioni ambientali», che il 5 marzo portarono la società lombarda al ritiro dalla gara. «Si è arrivati a dar credito a livello locale – ha tuonato ieri – a spregiudicati personaggi italo-giordani-tunisini che, strumentalizzando la disperazione dei lavoratori, hanno probabilmente cercato di organizzare una truffa promettendo mirabolanti investimenti di cui mai si è vista lontanamente traccia, con una vera turbativa d’asta».
Parlando del presente, Gozzi, ha sostenuto che per Lucchini «resta praticamente una sola manifestazione d’interesse (quella della Jsw di sajjan Jindal ndr), esprimendo peraltro tutto il suo scetticismo sull’uso eventuale di un impianto Corex: «C’è il rischio – ha detto il presidente di Federacciai – che la politica e il sindacato rincorrano chimere come il Corex, tecnologia che in 30 anni non è mai riuscita a decollare, oltre tutto con strumenti finanziari di sostegno che rischiano di essere aiuti di Stato camuffati».
Ieri poi è circolata con insistenza la voce, riportata dal “Sole 24 ore”, di un possibile approdo all’Ilva di Taranto di Piero Nardi come commissario al posto di Enrico Bondi, inviso da Federacciai e dalle banche, a dir poco scettiche sul suo piano di ambientalizzazione della fabbrica, il cui mandato è in scadenza il 4 giugno. Solo un’ipotesi al momento, considerando gli impegni che ancora attendono Nardi sul fronte Lucchini.
Infine, sulla questione delle bonifiche, ieri a Pavia il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha annunciato che «in uno dei prossimi consigli dei ministri approveremo un provvedimento di semplificazione per gli interventi di bonifica, soprattutto nei siti industriali inquinati che attendono di essere riqualificati».
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