Lucchini: Cevital in corsa,
Jindal deve alzare la posta
-Il Tirreno-
di Cristiano Lozito
PIOMBINO lun 20 ott, 2014
Se l’offerta vincolante del Gruppo Cevital attesa per questa mattina nello studio del notaio David Morelli, risulterà formalmente corretta (progetto industriale e proposta economica corredate da una fidejussione), toccherà alla Jsw di Sajjan Jindal rincorrere. O per meglio dire, alzare di livello per quantità e qualità la propria offerta che, per la seconda volta dopo un lieve innalzamento della proposta economica, il Comitato di sorveglianza ha bocciato rispendendola al mittente. La concorrenza tanto (e invano) auspicata per i due anni dell’amministrazione straordinaria si è materializzata quando la vicenda sembra comunque vicina all’epilogo.
Sajjan Jindal, che dopo aver perlustrato anche il fronte tarantino e aver di fatto innestato la retromarcia sull’affare Ilva, ormai è concentrato solo su Piombino, avrebbe preso male, almeno inizialmente, l’incursione algerina. Un po’ spaesato rispetto a una situazione che ormai lo vedeva vicino alla méta, pur con un’offerta economica «quasi simbolica» (così definita poco tempo fa dallo stesso patron della Jsw), e progetti di ripresa produttiva per il futuro affidati solo agli impegni verbali assunti col presidente Enrico Rossi.
Fonti qualificate però riferiscono che, passata l’iniziale sorpresa legata all’improvviso interesse del gruppo algerino per lo stabilimento piombinese, il presidente della Jsw ha deciso di passare al contrattacco, contattando il presidente Rossi per un incontro con un proprio emissario, a Firenze, a cui venerdì ha partecipato anche il sindaco Giuliani. Incontro in cui il gruppo indiano ha ribadito la sua ferma intenzione di procedere all’acquisizione della Lucchini, per i laminatoi ma anche per realizzare un forno elettrico, dicendosi disponibile quindi a inserire in modo più chiaro queste intenzioni nella terza offerta che sarà consegnata a breve al commissario straordinario Piero Nardi.
Insomma, se oggi risulterà che Issad Rebrab, proprietario del gruppo Cevital, ha effettivamente garantito con la fidejussione la sua proposta inviata al commissario Nardi, con le caratteristiche illustrate a istituzioni e sindacati (due forni elettrici da due milioni di tonnellate, il primo entro 18 mesi, riassunzione di quasi tutti i lavoratori con l’utilizzo poi degli ammortizzatori sociali, revamping dei laminatoi e realizzazione di un quarto impianto) stavolta Jindal dovrà alzare il tiro, e in modo sensibile, per restare in corsa. «Domani (oggi per chi legge ndr) – dice il segretario della Fiom, Luciano Gabrielli – ci riuniremo subito per valutare la proposta della Cevital se, come pare, in mattinata arriverà dal notaio Morelli.
Per il sindacato è chiaro che entrambe le proposte in ballo dovranno avere pari dignità, come è chiaro che sosterremo l’offerta migliore dal punto di vista dell’occupazione. Per noi – prosegue Gabrielli – non ci può essere un destino diverso tra chi oggi lavora alla Lucchini, nel senso che tutti dovranno passare alla nuova società, qualsiasi sia la scelta finale del ministero, naturalmente con l’utilizzo degli ammortizzatori. E a questo proposito ricordo che dopo l’eventuale firma del preliminare, la procedura prevede un confronto sindacale. Con Cevital abbiamo già avuto un incontro, con la Jsw purtroppo invece no...».
La situazione impone comunque tempi rapidi per la scelta: i sindacati hanno fissato per il 28 il termine oltre il quale in assenza di una soluzione per la Lucchini, sarà riavviata la mobilitazione. La preoccupazione infatti è legata alla penuria di semiprodotti per i laminatoi, giudicati sufficienti al massimo fino alla metà di gennaio, così da rendere indispensabile l’effettuazione dell’ordine del materiale nei primi giorni del mese prossimo per ottenerlo in tempo ed evitare lo stop dell’attività.
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