mercoledì 18 giugno 2014

 Rischio di 1.300 esuberi alla Lucchini 

Si potrebbe fermare anche la cokeria


-La Nazione-
— PIOMBINO — mer 18 giu, 2014



I SINDACATI disapprovano la scelta di mandare la Concordia a Genova. Intanto la situazione Lucchini ogni giorno che passa diventa sempre più difficile, in attesa dell’offerta vincolante di Jindal. Si è tenuto ieri in stabilimento il consiglio di fabbrica con Fim, Fiom e Uilm e Rsu. È stato un dibattito serrato e ricco di spunti. I sindacati (presenti i segretari Vincenzo Renda Uilm, Fausto Fagioli Fim e Luciano Gabrielli Fiom, oltre i coordinatori Rsu) hanno espresso la loro disapprovazione per le scelte del governo, della politica, sulla questione Costa Concordia: l’arrivo della nave dal Giglio avrebbe “rappresentato una boccata d’ossigeno importante per il territorio”.
MA AL CENTRO del dibattito soprattutto le sorti dello stabilimento. È stato ribadito che in corsa per l’acquisto della Lucchini è rimasta solo Jindal, ricordando l’intenzione della società indiana di acquistare solo i laminatoi. E allora per i sindacati resta fondamentale il rispetto per gli impegni presi a livello istituzionale: “Mantenimento della solidarietà per tutti i dipendenti, ammortizzatori sociali anche per le imprese, accordo di programma”.
PER QUEST’ULTIMO è stato ricordato che l’accordo prevedeva un futuro siderurgico per Piombino, con la ripresa della produzione dell’area a caldo. Proprio per verificare questi punti i sindacati quanto prima effettueranno un passaggio di verifica sia con il commissario straordinario Piero Nardi che al ministero a Roma, “per controllare e vigilare”, hanno detto Fim, Fiom e Uilm. All’interno di tutta la discussione sono emersi anche altri due aspetti di non poco conto.
IL PRIMO che la cokeria entro luglio potrebbe fermare. Impossibile pensare – davanti a nessun interesse – di effettuare modifiche per alimentarla a metano. L’altro aspetto riguarda la questione energetica: con la chiusura dell’altoforno e la possibile chiusura della cokeria lo stabilimento sarà costretto a comprare l’energia. E poi resta aperta l’incognita “solidarietà”. Se Jindal presenterà l’offerta vincolante, una volta accettata avrà sei mesi di tempo per presentare il piano industriale.
VISTO CHE per adesso è interessata solo ai laminatoi, si presume un esubero di 1300 lavoratori. Lo scenario potrebbe essere che nei sei mesi di tempo tutti i lavoratori dentro con i contratti di solidarietà, poi solo quelli che proseguiranno con Jindal e gli altri in cassa integrazione. Jindal potrebbe invece anche confermare tutti i contratti di solidarietà e utilizzare i dipendenti per lavori in stabilimento, l’intenzione sarebbe quella di restituire molte aree alla città, quindi smantellamenti e bonifiche.
Maila Papi

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