giovedì 12 giugno 2014

Lucchini: cresce l’ipotesi del gruppo indiano Jindal




E’ destinato a slittare ancora di una quindicina di giorni il termine ultimo per la presentazione delle offerte vincolanti per l’acquisizione della Lucchini di Piombino, il tempo necessario per consentire alla Jindal South West di affinare una proposta. Il colosso indiano dell’acciaio, tramontata l’ipotesi araba, sembra rimasto l’unico gruppo interessato all’acquisto dell’impianto e presto potrebbe formulare un’offerta. Domani, secondo quanto si apprende, il presidente di Jws, Sajjan Jindal, dovrebbe incontrare a Roma, presso il ministero dello sviluppo economico, il commissario straordinario della Lucchini Piero Nardi. Emissari della Jws nelle scorse settimane si sono recati a Piombino ed hanno visitato gli impianti, compiuto le prime verifiche. Per Jindal, si fa notare, Lucchini potrebbe rappresentare una interessante opportunità di espansione in Europa. Il commissario straordinario, dopo un primo rinvio al 18 giugno, ha comunicato ieri ai sindacati la decisione di dare due ulteriori settimane di tempo per la presentazione delle offerte. Ancora non è chiaro quale sia esattamente l’interesse di acquisto del gruppo indiano. E’ quello che vorrebbero sapere anche i sindacati e i lavoratori dell’impianto siderurgico che nei giorni scorsi avevano manifestato l’interesse ad un incontro con i rappresentanti della Jws. Sul tavolo c’è la ripresa della produzione dell’altoforno, la costruzione di un forno elettrico e di un impianto corex, nonché il rispetto di quanto previsto nell’accordo di programma siglato in sede ministeriale. A Piombino si continua a puntare anche sulla possibilità di realizzare un polo per la rottamazione delle navi, motivo per cui anche i sindacati rivendicano che il relitto della Concordia resti in Toscana invece che prendere la strada di Genova. 

Copyright © gonews.it 12/6/2014

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