giovedì 19 giugno 2014

«Lucchini, subito un incontro al ministero»

Dopo il faccia a faccia tra De Vincenti e Jindal i sindacati metalmeccanici chiedono chiarimenti

PIOMBINO. Il sindacato ha chiesto un incontro in tempi brevi al viceministro Claudio De Vincenti e al commissario straordinario Piero Nardi, per capire i termini dell’interesse per la Lucchini di Sajjan Jindal, patron della Jsw, e la situazione dell’Accordo di programma.
La richiesta è arrivata al termine del consiglio di fabbrica di ieri mattina in cui Rsu e segreterie di Fim, Fiom e Uilm hanno fatto il punto della situazione, dopo l’incontro di Jindal a Roma la scorsa settimana col viceministro Claudio De Vincenti, a cui è seguito quello con Matteo Renzi e e il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.
Incontri che hanno confermato l’interesse dell’industriale indiano – pare al momento limitato a laminatoi e impianti marittimi – e al contempo la necessità posta dalla Jsw di chiarire alcuni aspetti, in particolare quelli ambientali e legati alle bonifiche. Aspetti che sono ancora al centro del lavoro da parte dei rapprsentanti legali del gruppo siderurgico indiano.
Il termine per la presentazione dell’offerta vincolante è slittato ai primi giorni del mese prossimo, quando si capiranno le vere intenzioni di Sajjan Jindal.
In consiglio di fabbrica si è discusso dell’Accordo di programma, in particolare per l’esigenza che vengano confermate le tutele ai lavoratori: la “solidarietà” per i dipendenti – punto centrale di un’intesa di tipo politico sugli ammortizzatori sociali – infatti rischia di tornare in discussione alla fine dell’estate, per la possibile fermata della cokeria che, in contemporanea col l’auspicato arrivo di Jsw, che però presupporrebbe l’acquisizione solo di alcuni impianti, renderebbe difficile mantenere quel tipo di ammortizzatore sociale.
In consiglio di fabbrica è emerso anche il dissenso per la decisione che il governo ormai sembra aver preso sulla destinazione della Concordia.
Il sindacato si è detto consapevole che l’arrivo del relitto della Concordia non avrebbe risolto i problemi occupazionali di Piombino, convinto però che comunque, oltre ai positivi aspetti economici, si sarebbe trattato di un forte segnale di attenzione ai problemi della città e delle sue industrie.(cloz)

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