giovedì 23 gennaio 2014


Vertek di Condove: la salvezza arriva dal Mediterraneo?

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Lavoratori Vertek davanti alla Prefettura di Torino venerdì scorso
Potrebbe arrivare dalle sponde mediorientali del Mediterraneo l’ancora di salvezza per la Vertek di Condove (la ex Moncenisio) e per l’intero gruppo Lucchini, stabilimenti di Piombino e Lecco in testa.
L’ultima offerta, clamorosa, infatti, arriva da un fondo di investimenti controllato da un magnate giordano, residente a Dubai, con moglie e figli statunitensi. Tre miliardi è la cifra che il finanziere giordano avrebbe messo a disposizione per l’acquisto della Lucchini. Anzi, i soldi arriverebbero da una sua società controllata, la Smc con sede a Tunisi, che secondo l’amministratore delegato Ali Ghammagui. ha l’obietivo di ottenere la proprietà degli stabilimenti della Lucchini di Piombino, di Lecco e anche della Vertek di Condove.
Intanto, però, il ministero dello Sviluppo economico ha chiesto al commissario straordinario Nardi di prorogare fino al 10 febbraio il bando di gara la cui scadenza era prevista per il 20 gennaio scorso. Un ulteriore rinvio che preoccupa i sindacati per “la lunga agonia” a cui è sottoposto il Gruppo. Il malcontento si fa sentire anche tra i 94 lavoratori dello stabilimento condovese della Vertek che venerdì scorso hanno tenuto un presidio a Torino, davanti alla Prefettura e che lunedì sono stati ricevuti dai funzionari dell’assessorato al lavoro della Regione Piemonte.
Se si vuole salvare la Vertek e il Gruppo occorre fare in fretta e valutare non anche la proposta che arriva dal magnate giordano che, tra l’altro, avrebbe promesso la continuità dell’attività produttiva, il mantenimento in marcia dell’altoforno di Piombino senza alcuna ripercussione sugli attuali livelli occupazionali. Un progetto ambizioso a cui non pochi stentano a credere visto che le altre due offerte in ballo, quelle della cordata Duferco-Feralpi-Acciaierie venete e l’altra di Klesch, prevedono la morte dell’altoforno con la sola prospettiva di un forno elettrico che ridurrebbe a metà l’occupazione.Per adesso, però, di sicuro c’è soltanto l’ennesima proroga. A Piombino e a Condove la preoccupazione aumenta.
dal settimanale LA VALSUSA di oggi 23-1-2014

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