domenica 26 gennaio 2014

Per l’Europa Piombino non chiuderà

Tajani porta buone notizie su siderurgia, porto e Concordia: «Progetti ok per le politiche Ue e ci sono i finanziamenti»

di Giorgio Pasquinucci
PIOMBINO. «Qui può nascere un progetto pilota della moderna politica industriale europea. Non c'è Europa se non c'è acciaio». Sono le parole più volte ripetute ieri dal vice presidente della Commissione europea (il Governo dell’Ue) Antonio Tajani, in una giornata storica per la città, negli incontri che ha avuto all'Autorità portuale e subito dopo nella sala consiliare.
Al porto il commissario dell'Ap Luciano Guerrieri ha illustrato i progetti di sviluppo in corso, in una lotta contro il tempo per poter ospitare entro l'estate la Costa Concordia. Ma anche il più vasto progetto per realizzare un polo europeo per la demolizioni navi. Non ci sono dubbi sul sostegno di Tajani allo smantellamento della Concordia a Piombino. «Non possiamo mandare una carcassa a giro per il Mediterraneo con tutti i rischi ambientali che ne conseguono e il buon senso ci impone di considerare che il Giglio è più vicino a Piombino che alla Turchia».
Ma non è questa la sola motivazione. Tajani ha perfettamente capito e sposato l'intero progetto che mette in relazione stretta il polo demolizioni navali con l'occasione del rilancio della siderurgia a Piombino in senso moderno, competitivo e verde. Riducendo l'impatto ambientale e offrendo rottame a 200 metri dall'acciaieria. Un piano che, a giudizio del vice presidente Ue, si inserisce a perfezione nell'action plan da lui stesso presentato per il rilancio della siderurgia europea. Mai erano state detto parole così chiare. Il progetto maturato a Piombino è coerente «per contenuti e modi» con tutti gli obiettivi europei, e Tajani è pronto a sostenerlo fino in fondo anche con il suo collega dell'ambiente.
Buone notizie Tajani ha portato sul fronte dei finanziamenti. Dei 150 miliardi stanziati per le politiche industriali, cento saranno a disposizione dei fondi regionali a cui la Toscana potrà attingere. Inoltre ci sono i soldi del programma Horizon 2020 a disposizione della ricerca e dell'innovazione: 40 miliardi su 80 destinati alla politica industriale. Inoltre l'accessibilità ad altri fondi e ai prestiti agevolati della Banca europea d’investimenti. Musica nelle orecchie del presidente della Regione Enrico Rossi, del sindaco Gianni Anselmi (che a novembre erano volati a Bruxelles per illustrare il progetto Piombino), dei rappresentati dei sindacati, della aziende e delle associazioni di categoria.
Riusciremo a terminare i lavori in porto per accogliere la Concordia? Secondo Tajani sì, se c'è la volontà politica della Regione, del governo, dell'Ap, del Comune e dell'Europa. «Se l'Italia vuole siamo a pronti a sostenere questo progetto», ha dichiarato. Con maggiore precisione nella sala consiliare Tajani ha poi ricapitolato gli interventi dell'Europa per il rilancio della siderurgia, che vanno da misure antidumping per fronteggiare la concorrenza (ben sette le misure adottate). Ha ricordato anche i provvedimenti da lui faticosamente sostenuti a favore delle industrie energivore, con la proroga al 2021 della possibilità di contrarre contratti per forniture continuate. Passaggi ad effetto sulla politica industriale. «Nella carta istituzionale europea è fissato il principio che la politica industriale deve servire per fare una politica sociale, sostenere l'industria per sostenere il lavoro e l'occupazione dei cittadini europei». L'Europa che chiede, dunque, e l'Europa che dá, aggiungendo alla politica del rigore quella dell'impulso alla ripresa di settori strategici come la siderurgia.
«Stiamo preparando un pacchetto per rendere possibile l'intervento di un nuovo imprenditore per la Lucchini», ha evidenziato il presidente Rossi. E il sindacato, intervenuto unitariamente per voce del coordinatore delle Rsu Mirko Lami, ha chiaramente detto che solo la terza proposta, quella degli arabi, intervenuta nei giorni scorsi, soddisfa le richieste portate avanti in quattro anni di lotte dai lavoratori Lucchini. I sindacati, spingendo il governo a esaminare celermente le manifestazione di interesse, si proiettano anche oltre: «Dalle parole di Tajani, di Rossi e di Anselmi si evince che c'è una sola proposta in campo, quella degli arabi».
Non poteva andar meglio questa giornata, che ha visto uniti negli sforzi di salvare e rilanciare la siderurgia piombinese l'Europa, il governo (il sottosegretario De Vincenti è rimasto tutto il tempo collegato via Skipe) e le istituzioni locali. Il sindaco Anselmi la definisce la più bella pagina scritta durante i suoi due mandati: «Si é aperta l'occasione per cambiare davvero il futuro di questo territorio».
25 gennaio 2014  
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