venerdì 24 gennaio 2014

23 gennaio 2014   
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  • Lucchini, una nave carica di speranza

  • Lucchini, una nave carica di speranza

    Ordinato dal commissario Nardi il minerale per tenere in vita l’Afo almeno fino al 10 marzo. Revocato lo sciopero
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        di Alessandro De Gregorio
        PIOMBINO. L’altoforno resterà in marcia almeno fino al 10 marzo. Poi, si vedrà. Lo sciopero di domani è revocato, le assemblee in fabbrica proseguono.
        In attesa che tutti i nodi vengano al pettine, ieri intanto una risposta parziale è stata data dal commissario Piero Nardi, che ha ordinato la nave di minerale. Minerale senza il quale l’altoforno si sarebbe spento a fine febbraio. Quella nave salperà dal Brasile con un carico di pellet, arriverà tra una ventina di giorni e consentirà di prendere tempo. Il 10 marzo è la nuova data, il nuovo orizzonte. E’ chiaro che poi ne servirà un’altra da ordinare subito, prima o immediatamente dopo un’altra data cruciale: il 10 febbraio, la nuova scadenza (prorogata dallo stesso Nardi) delle manifestazioni di interesse per l’acquisto del gruppo Lucchini.
        La notizia della nave di minerale è stata data dal sindaco Gianni Anselmi sulla propria bacheca facebook, confermata dallo stesso, dall’azienda (che però non ha voluto fornire ulteriori dettagli) e dai sindacati.
        «Si va avanti - ha scritto Anselmi - ho appena ricevuto una telefonata dal sottosegretario Claudio De Vincenti, che avevamo sollecitato insieme ai sindacati. E' stata ordinata dal commissario Nardi una nave che fornirà di materie prime l'altoforno di Piombino. Questo eviterà interruzioni a breve della continuità produttiva, consentendo di procedere ad altoforno in funzione nel percorso della vendita dello stabilimento, come da impegni assunti dal Governo con istituzioni locali e sindacati. Andiamo avanti con il lavoro, non si può fermarsi né rallentare».
        Con tre manifestazioni di interesse sul tavolo (Duferco-Feralpi-Acciaierie venete che puntano solo ai treni di laminazione e alla realizzazione di un forno elettrico, il Fondo Klesch interessato a pezzi dello stabilimento e gli arabi della Smc che invece vorrebbero comprare e rivoltare come un calzino l’intero gruppo Lucchini), Nardi finora aveva spiazzato un po’ tutti posticipando la scadenza del bando e rischiando di gelare l’offerta degli arabi (tre miliardi di euro). Ora questa mossa del commissario va interpretata come un segnale di apertura oppure anche lui sta solo prendendo tempo evitando di inasprire gli animi dei lavoratori?
        Luciano Gabrielli (Cgil) non ci gira intorno: «Nardi ha fatto quel che doveva, era sua responsabilità. Sarebbe da incoscienti fermare l’altoforno in questa fase».
        Più diplomatico Mirko Lami (Rsu Fiom): «Volevamo la nave, l’abbiamo ottenuta. Un passo alla volta. Venerdì ne parleremo con Tajani e De Vincenti». Il vicecommissario Ue e il sottosegretario infatti domani saranno a Piombino.

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