giovedì 30 gennaio 2014

PERCHE' LA PROROGA DI UN MESE DELLA CHIUSURA DEL BANDO DI INTERESSE?
FORSE POSSIAMO CHIARIRE I DUBBI


Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Piombino - Val di Cornia – Elba
Segreteria


Acciaierie, Porto e conflitti di interesse

Si avvicendano notizie diverse sul futuro della fabbrica e di Piombino, ma ancora non si hanno certezze. E’ fuori discussione che il progetto della araba SMC sia di gran lunga il più adatto a ridare speranza al comprensorio piombinese. La società tunisina ha manifestato l’intenzione di acquisire tutto l’impianto, a differenza delle altre concorrenti che vorrebbero spezzettarlo e puntare solo su alcune produzioni. Un progetto comprensivo di sinergie importantissime per assicurare un futuro all’ economia piombinese, non solo tra l’acciaieria e il polo di rottamazione, che consentirebbe una filiera corta con l’impianto di demolizione delle navi che fornirebbe metallo per la fusione, ma anche con la centrale elettrica di Tor del Sale. Pare infatti che la società araba sia interessata anche all’ acquisto della centrale termoelettrica, per creare un’altra sinergia. Teniamo presente che gli arabi sarebbero sicuramente interessati a non convertire l’impianto a carbone, materia di cui non sono certo sprovvisti, con ciò potendosi scongiurare la tanto temuta chiusura della centrale che l’Enel continua a minacciare da sempre.
Riteniamo quindi che le istituzioni debbano compiere tutti gli sforzi per assicurare a Piombino il futuro migliore e incoraggiamo i lavoratori ad assumere tutte le forme di lotta necessarie, per le quali saremo al loro fianco, per contrastare i diversi indirizzi, che vorrebbero una frammentazione della fabbrica utile solo a Federacciai e a certi gruppi economici, di certo più vicini al commissario Nardi di quello della SMC. Sarebbe bene anche cominciare a porre attenzione infatti a certi conflitti di interesse, perché non è accettabile che il commissario straordinario abbia interessi economici in uno dei gruppi concorrenti.
Piombino ha bisogno che decidano i lavoratori, i cittadini e le istituzioni e non le multinazionali, come per la Concordia, per la demolizione della quale ancora non vediamo la fine di quella querelle che vede contrapporre al porto di Piombino altre candidature, sulla spinta di interessi che niente hanno a che vedere con la logica e il bene comune.

Nessun commento:

Posta un commento