Storia di un Comune
Condove è oggi un importante comune situato sulla sinistra orografica della Dora Riparia il cui territorio è caratterizzato a est e a ovest dagli ampi valloni dei torrenti Sessi e Gravio.
Le sue borgate (più di cento) sono disseminate sul vasto versante montano esposto a mezzogiorno che si estende dal fondovale fino al crinale con la Valle di Viù, dai boschi di latifoglie fino ai pascoli più alti alle falde del monte Lunella (mt.2.772), del Grifone (mt. 2.358) e del Civrari (mt.2.302).
Questo ampio territorio montano fino al 1935 ha fatto parte degli ex comuni montani di Mocchie e di Frassinere un tempo popolati e produttivi, oggi quasi abbandonati.
Di questo passato importante non mancano qua e là tracce più o meno nascoste come lungo la via principale di Villa di Mocchie dove diversi portoni signorili con stemmi gentilizi introducono all'interno di antichi palazzi a volte risalenti al XV secolo e oggi disabitati.
L'insediamento più antico del capoluogo doveva situarsi nell'area pianeggiante attorno alla chiesa romanica di Santa Maria del prato, già primitiva parrocchiale di Condove e oggi monumento storico dedicato a S.Rocco dove si trovava anche il cimitero.
Alcuni studiosi ipotizzano addirittura un sito preesistente di età preromama agglomeratosi attorno alla chiesetta di San Pietro "de Rivoyriis" alla Rocceia; ma -a parte i pochi resti della chiesetta rurale di recente restauro - nulla avvalora con sicurezza tale ipotesi.
Quando il paese si affaccia nella documentazione scritta ( la prima attestazione come "Condovis" è del del diploma ottoniano del 1001 ma documenti di poco posteriori lo chiamano Gundovo) ha già evidente la sua struttura ramificata che manterrà nei secoli fino all'Ottocento con il Capoluogo e le borgate più importanti (Fucine, Fiori, Rivi, Molaretto)
addossate agli ultimi contrafforti montani e la chiesa parrocchiale isolata nella pianura tra i prati e i campi coltivati degli Uliva e del Battagliero.
Ma il grosso della popolazione abita ancora le borgate montane dei comuni di Mocchie e Frassinere che hanno maggiore importanza del fondovalle, soprattutto per l'allevamento bovino, ovino e caprino, per le attività commerciali collegate alla zootecnia e al settore latteo-caseario, per l'agricoltura di pregio seppur ridotta (patate di Mocchie ecc.).
E' sufficiente osservare le grandi chiese parrocchiali di Frassinere e di Mocchie o i quattrocenteschi affreschi della cappella di San Bernardo al Laietto per rendersi conto di come il tempo abbia riassestato i valori di questo lembo di Valsusa.
L'attuale territorio comunale ha però sempre avuto una sua omogeneità e identità accomunato nel passato dalla signoria degli abati di San Giusto di Susa che governava localmente le comunità "loci condoviarum, mochiarum et fraysineriarum" tramite i castelli abbaziali di Mocchie (al Castellazzo) e di Caprie.
Del castrum capriarum rimangono oggi imponenti vestigia ai confini orientali del comune di Condove dove il toponimo Castellazzo ribadisce la situazione ruderale del castello dell'abate che una pseudo erudita attribuzione ottocentesca ha voluto denominare pomposamente "del Conte Verde"; il promontorio montonato del castello al contrario ha avuto una sua indubbia importanza strategia nel complesso delle chiuse longobarde ( " dell'arduo muro /che Val di Susa chiude e dalla Franca / la Longobarda signoria divide ") situato proprio di fronte al campo di battaglia nel quale si scontrarono gli eserciti dei Franchi e dei Longobardi nel 773.
La presenza in loco dell'abbazia segusina fu così radicata e importante che solo dopo la soppressione della stessa i comuni furono infeudati : Condove al conte Chiaffredo Peyretti di Saluzzo, Mocchie ai Barali di Susa, Frassinere ai Bonaudo) ma furono signorie di poco conto e di breve durata, travolte dallo spirito della Rivoluzione francese e dall'arrivo delle armate napoleoniche.
Centro agricolo e commerciale, importante per il suo mercato del mercoledì risalente al XVIII secolo, Condove conobbe ad inizio del XX secolo una esplosione demografica ed urbanistica in conseguenza dell'installazione delle Officine Moncenisio a partire dal 1906 come "Società Anonima Bauchiero".
La fabbrica divenne il centro del nuovo sviluppo industriale del paese che attirò maestranze non solamente dalla montagna ma anche dagli altri paesi della valle e del Piemonte, e nella tradizione del migliore capitalismo illuminato ottocentesco il suo fondatore, Fortunato Bauchiero, programmò e attuò uno sviluppo complessivo del paese dotandolo di case per gli operai e villette per gli impiegati, di opere sociali quali il Poliambulatorio, la Mensa aziendale, le scuole professionali, il Dopolavoro che finirono per dare la vera impronta della Condove di oggi.
(Testo e schede tratto dalla guida "Valle di Susa" ed. Skira, edita nell'ambito del progetto "Valle di Susa - Tesori di Arte e Cultura Alpina")
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