venerdì 31 gennaio 2014

«Dai giordani investimenti enormi, ma ascoltiamo anche gli altri»

Lucchini, il governatore Rossi incontra l’imprenditore Khaled Al Habahbeh: il progetto è il migliore auspicabile. Vanno però capite bene le garanzie»
        
    PIOMBINO. «Ci hanno presentato il loro progetto per Piombino che prevede investimenti enormi, e sulla carta è il migliore auspicabile perché rispetta tutti i desideri delle istituzioni e dei lavoratori. Vanno però capite bene le garanzie alla base del progetto». Lo ha sottolineato, spiega una nota, il governatore della Toscana Enrico Rossi a margine dell'incontro con l'imprenditore di origini giordane Khaled Al Habahbeh, e Ali Ghammagui, a capo della Smc, la societa' con sede a Tunisi che ha operativamente presentato l'offerta per la Lucchini. Presente, tra gli altri, anche il sindaco di Piombino Gianni Anselmi.
    «Siccome non siamo noi a decidere, il Governo - ha sottolineato Rossi - dovrà approfondire e valutare la questione. La portata di questo progetto, a mio parere, dovrebbe anche configurarsi nel quadro di un accordo tra gli Stati che sono interessati all'acciaio. Siamo a disposizione anche di altri soggetti che presentino progetti, per ascoltare e per capire».
    Il governatore ha sottolineato che «al mio interlocutore ho chiesto se questo progetto ha garanzie circa gli sbocchi di mercato. Mi ha dato una risposta plausibile, ovvero che ci sono paesi in Medio oriente e nell'Africa del nord che potrebbero costituire mercati di sbocco per il prodotto peculiare di Piombino, le rotaie ferroviarie».
    Secondo Rossi, «Piombino può diventare un centro europeo di avanguardia nella produzione dell'acciaio, ritengo interessanti le cose contenute nel piano europeo per l'acciaio: rinnovo l'appello perché l'Italia se ne occupi ai massimi livelli». Ai giornalisti che gli chiedevano se fosse più o meno fiducioso, il presidente della Regione ha risposto: «Un giorno posso esserlo di più e un giorno di meno. Ma non è questo l'importante: la costante è che continuo a lavorare. Dico no a innamoramenti troppo facili, bisogna fare tutte le verifiche e approfondire le garanzie che davvero si realizzi tutto quanto promesso».
    L'interesse di Al Habahbeh si aggiunge alle manifestazioni avanzate da Duferco e Klesch, ma a differenza delle altre, si fa notare, il progetto dell'imprenditore giordano interesserebbe tutto il complesso con il mantenimento dell'area fusoria e la sua implementazione con altre tecnologie per un investimento, secondo quanto appreso, da tre miliardi di euro. Il 10 febbraio fissato il termine per presentare le manifestazioni di interesse.

    31 gennaio 2014  
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  • I LAVORATORI 
    della LUCCHINI-VERTEK 
    e della BELTRAME 
    alla trasmissione " LA GABBIA " andata in onda Mercoledì 29 su LA7



    giovedì 30 gennaio 2014

    CONSIGLIO COMUNALE 
     SOLIDARIETA' ai LAVORATORI 
    della LUCCHINI-VERTEK




    Invitiamo i lavoratori della Lucchini-Vertek a presenziare, domani (venerdì 31) alle ore 21, alla seduta del Consiglio Comunale che sarà chiamato a pronunciarsi su un ordine del giorno in solidarietà con la nostra lotta.
    Partecipiamo numerosi



    DALLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA



    PERCHE' LA PROROGA DI UN MESE DELLA CHIUSURA DEL BANDO DI INTERESSE?
    FORSE POSSIAMO CHIARIRE I DUBBI


    Partito della Rifondazione Comunista
    Federazione di Piombino - Val di Cornia – Elba
    Segreteria


    Acciaierie, Porto e conflitti di interesse

    Si avvicendano notizie diverse sul futuro della fabbrica e di Piombino, ma ancora non si hanno certezze. E’ fuori discussione che il progetto della araba SMC sia di gran lunga il più adatto a ridare speranza al comprensorio piombinese. La società tunisina ha manifestato l’intenzione di acquisire tutto l’impianto, a differenza delle altre concorrenti che vorrebbero spezzettarlo e puntare solo su alcune produzioni. Un progetto comprensivo di sinergie importantissime per assicurare un futuro all’ economia piombinese, non solo tra l’acciaieria e il polo di rottamazione, che consentirebbe una filiera corta con l’impianto di demolizione delle navi che fornirebbe metallo per la fusione, ma anche con la centrale elettrica di Tor del Sale. Pare infatti che la società araba sia interessata anche all’ acquisto della centrale termoelettrica, per creare un’altra sinergia. Teniamo presente che gli arabi sarebbero sicuramente interessati a non convertire l’impianto a carbone, materia di cui non sono certo sprovvisti, con ciò potendosi scongiurare la tanto temuta chiusura della centrale che l’Enel continua a minacciare da sempre.
    Riteniamo quindi che le istituzioni debbano compiere tutti gli sforzi per assicurare a Piombino il futuro migliore e incoraggiamo i lavoratori ad assumere tutte le forme di lotta necessarie, per le quali saremo al loro fianco, per contrastare i diversi indirizzi, che vorrebbero una frammentazione della fabbrica utile solo a Federacciai e a certi gruppi economici, di certo più vicini al commissario Nardi di quello della SMC. Sarebbe bene anche cominciare a porre attenzione infatti a certi conflitti di interesse, perché non è accettabile che il commissario straordinario abbia interessi economici in uno dei gruppi concorrenti.
    Piombino ha bisogno che decidano i lavoratori, i cittadini e le istituzioni e non le multinazionali, come per la Concordia, per la demolizione della quale ancora non vediamo la fine di quella querelle che vede contrapporre al porto di Piombino altre candidature, sulla spinta di interessi che niente hanno a che vedere con la logica e il bene comune.

    martedì 28 gennaio 2014

    LAVORATORI  LUCCHINI-VERTEK 
    DOMANI alle 21 SU LA7


    Una delegazione di lavoratori della LUCCHINI-VERTEK di Condove domani sarà presente alla trasmissione televisiva di Gianluigi Paragone " La Gabbia " in onda su 
    LA SETTE alle ore 21 per discutere di "crisi della siderurgia in Valle di Susa."
     Alla trasmissione parteciperà anche una delagazione della BELTRAME di San Didero 
    e i rappresentanti sindacali delle due aziende
    DOMANI VOLANTINAGGIO al MERCATO di CONDOVE
    dei LAVORATORI della LUCCHINI-VERTEK


    Domani (mercoledì 29) un gruppo di lavoratori della LUCCHINI-VERTEK saranno al mercato di Condove per distribuire un volantino per sensibilizzare la popolazione sulla grave situazione lavorativa che ormai da anni vivono 

    lunedì 27 gennaio 2014

    domenica 26 gennaio 2014

    MOZIONE DELLE OFFICINE MONCENISIO
    CONTRO LA FABBRICAZIONE DELLE ARMI

    NON TUTTI I LAVORI SONO
    MORALMENTE ACCETTABILI

    Nel lontano (lontanissimo) 24 settembre 1970 i lavoratori della Officine Moncenisio, azienda operante in Condove un piccolo paese della Valle di Susa (la Valle che resiste), ebbero la coscienza e la dignità di opporsi alla fabbricazione delle armi, strumenti di morte e distruzione per i popoli.
    Primi e forse unici nel mondo.
    Non tutti i lavori sono moralmente accettabili!
    Anche quello del boia è un lavoro. Anche fabbricare mine antiuomo, bombe a grappolo o centrali nucleari, è un lavoro. Ma non sono lavori moralmente accettabili.


    Forse è bene pensarci.











    Per l’Europa Piombino non chiuderà

    Tajani porta buone notizie su siderurgia, porto e Concordia: «Progetti ok per le politiche Ue e ci sono i finanziamenti»

    di Giorgio Pasquinucci
    PIOMBINO. «Qui può nascere un progetto pilota della moderna politica industriale europea. Non c'è Europa se non c'è acciaio». Sono le parole più volte ripetute ieri dal vice presidente della Commissione europea (il Governo dell’Ue) Antonio Tajani, in una giornata storica per la città, negli incontri che ha avuto all'Autorità portuale e subito dopo nella sala consiliare.
    Al porto il commissario dell'Ap Luciano Guerrieri ha illustrato i progetti di sviluppo in corso, in una lotta contro il tempo per poter ospitare entro l'estate la Costa Concordia. Ma anche il più vasto progetto per realizzare un polo europeo per la demolizioni navi. Non ci sono dubbi sul sostegno di Tajani allo smantellamento della Concordia a Piombino. «Non possiamo mandare una carcassa a giro per il Mediterraneo con tutti i rischi ambientali che ne conseguono e il buon senso ci impone di considerare che il Giglio è più vicino a Piombino che alla Turchia».
    Ma non è questa la sola motivazione. Tajani ha perfettamente capito e sposato l'intero progetto che mette in relazione stretta il polo demolizioni navali con l'occasione del rilancio della siderurgia a Piombino in senso moderno, competitivo e verde. Riducendo l'impatto ambientale e offrendo rottame a 200 metri dall'acciaieria. Un piano che, a giudizio del vice presidente Ue, si inserisce a perfezione nell'action plan da lui stesso presentato per il rilancio della siderurgia europea. Mai erano state detto parole così chiare. Il progetto maturato a Piombino è coerente «per contenuti e modi» con tutti gli obiettivi europei, e Tajani è pronto a sostenerlo fino in fondo anche con il suo collega dell'ambiente.
    Buone notizie Tajani ha portato sul fronte dei finanziamenti. Dei 150 miliardi stanziati per le politiche industriali, cento saranno a disposizione dei fondi regionali a cui la Toscana potrà attingere. Inoltre ci sono i soldi del programma Horizon 2020 a disposizione della ricerca e dell'innovazione: 40 miliardi su 80 destinati alla politica industriale. Inoltre l'accessibilità ad altri fondi e ai prestiti agevolati della Banca europea d’investimenti. Musica nelle orecchie del presidente della Regione Enrico Rossi, del sindaco Gianni Anselmi (che a novembre erano volati a Bruxelles per illustrare il progetto Piombino), dei rappresentati dei sindacati, della aziende e delle associazioni di categoria.
    Riusciremo a terminare i lavori in porto per accogliere la Concordia? Secondo Tajani sì, se c'è la volontà politica della Regione, del governo, dell'Ap, del Comune e dell'Europa. «Se l'Italia vuole siamo a pronti a sostenere questo progetto», ha dichiarato. Con maggiore precisione nella sala consiliare Tajani ha poi ricapitolato gli interventi dell'Europa per il rilancio della siderurgia, che vanno da misure antidumping per fronteggiare la concorrenza (ben sette le misure adottate). Ha ricordato anche i provvedimenti da lui faticosamente sostenuti a favore delle industrie energivore, con la proroga al 2021 della possibilità di contrarre contratti per forniture continuate. Passaggi ad effetto sulla politica industriale. «Nella carta istituzionale europea è fissato il principio che la politica industriale deve servire per fare una politica sociale, sostenere l'industria per sostenere il lavoro e l'occupazione dei cittadini europei». L'Europa che chiede, dunque, e l'Europa che dá, aggiungendo alla politica del rigore quella dell'impulso alla ripresa di settori strategici come la siderurgia.
    «Stiamo preparando un pacchetto per rendere possibile l'intervento di un nuovo imprenditore per la Lucchini», ha evidenziato il presidente Rossi. E il sindacato, intervenuto unitariamente per voce del coordinatore delle Rsu Mirko Lami, ha chiaramente detto che solo la terza proposta, quella degli arabi, intervenuta nei giorni scorsi, soddisfa le richieste portate avanti in quattro anni di lotte dai lavoratori Lucchini. I sindacati, spingendo il governo a esaminare celermente le manifestazione di interesse, si proiettano anche oltre: «Dalle parole di Tajani, di Rossi e di Anselmi si evince che c'è una sola proposta in campo, quella degli arabi».
    Non poteva andar meglio questa giornata, che ha visto uniti negli sforzi di salvare e rilanciare la siderurgia piombinese l'Europa, il governo (il sottosegretario De Vincenti è rimasto tutto il tempo collegato via Skipe) e le istituzioni locali. Il sindaco Anselmi la definisce la più bella pagina scritta durante i suoi due mandati: «Si é aperta l'occasione per cambiare davvero il futuro di questo territorio».
    25 gennaio 2014  
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  • sabato 25 gennaio 2014

     PRESENTATO ORDINE DEL GIORNO DI SOLIDARIETA' ai LAVORATORI della LUCCHINI-VERTEK di Condove

    Il gruppo consiliare Sinistra per Condove ha presentato un ordine del giorno in solidarietà con i lavoratori della Lucchini Vertek che verrà discusso nel prossimo Consiglio Comunale che si terrà il giorno 31 gennaio alle ore 21.
    E' importante la presenza del maggior numero possibile di lavoratori della Vertek per dare forza alle nostre richieste.



    L’ON. TAJANI DALL’EUROPA SI IMPEGNA PER PIOMBINO


    tajani  Piombino (LI) – Nuove ipotesi di prospettive per la siderurgia, infrastrutture, garanzie ambientali, Concordia. L’incontro del vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani a Piombino, prima al porto e poi nella sala consiliare del palazzo comunale, ha ruotato intorno a queste questioni strategiche. L’onorevole Tajani, in missione in Toscana per una visita a diverse città e realtà industriali e imprenditoriali quali Piombino, Lucca e Prato, è arrivato in città intorno alle 13,30 e si è recato in prima battuta al porto.
    In quella occasione il presidente dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri ha esposto il progetto delle opere e degli interventi programmati, in corso di avvio e di realizzazione per dotare il porto delle attrezzature e degli adeguamenti necessari in tema di rottamazione delle navi. Oltre al sindaco di Piombino, presenti il presidente delle Regione Toscana Enrico Rossi, l’assessore regionale al lavoro e attività produttive Gianfranco Simoncini, il presidente della provincia di Livorno Giorgio Kutufà, il prefetto di Livorno.
    L’incontro successivo in Comune, introdotto dal sindaco Anselmi, ha focalizzato l’attenzione sulla questione della siderurgia nazionale e sulle politiche industriali a livello europeo. Su questo è intervenuto in video conferenza anche il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti il quale ha ribadito l’impegno del governo perchè l’Italia rimanga il secondo paese manifatturiero in Europa e la forte sintonia con Tajani. Per quanto riguarda Piombino ha confermato l’imminente elaborazione dell’Accordo di Programma che consentirà di definire le risorse da destinare per la riconversione del polo industriale di Piombino.
    L’on. Tajani nel suo intervento ha evidenziato l’importanza del polo siderurgico di Piombino e le sue potenzialità che possono configurarlo come progetto pilota di un nuovo modello industriale.
    «Abbiamo stanziato una somma fissa del bilancio comunitario – ha detto Tajani – destinata alla politica industriale pari a 150 miliardi di euro, di cui 100 miliardi di Fondi Strutturali per le politiche regionali, altri 40 per innovazione e ricerca a sostegno dell’industria».
    Tajani ha illustrato i pilastri del Piano d’Azione europeo per l’acciaio, basati sul rilancio della domanda per contrastare la sovrapproduzione, l’accesso ai mercati internazionali, un nuovo quadro normativo, la revisione dei costi energetici, il lavoro con le parti sociali, la messa a punto di strumenti finanziari per la ricerca e l’innovazione.
    Si è poi soffermato sulla questione del rottame: «Su questo – ha detto Tajani – nel Piano d’azione abbiamo messo un faro che controlla il traffico di rottame. Importante il regolamento approvato dal Parlamento europeo che permetterà di individuare i poli più idonei per lo smantellamento delle navi. Piombino potrebbe essere il porto giusto per lo smantellamento della Concordia. C’è un problema di tempi ma quando c’è convergenza politica tra livelli diversi, dal locale a quello nazionale fino al livello europeo, allora si può pensare a un progetto realizzabile. Bisogna fare tutto questo per evitare che questo polo siderurgico vada in declino o scompaia».
    Anche il presidente Rossi, partendo dalla straordinaria manifestazione della città in piazza Bovio del 3 ottobre scorso, ha riconosciuto l’importanza del percorso fatto e ha dichiarato la sua convinta convergenza sul Piano per la siderurgia illustrato da Tajani. «L’assunto che l’Europa deve mantenere una siderurgia eco-compatibile è un punto fondamentale. – ha commentato Rossi – Oggi arriva una conferma importante per Piombino».
    Rossi ha poi ricordato l’importanza del percorso avviato con il governo per la firma dell’Accordo di Programma e il bando di gara aperto per l’acquisizione della Lucchini. «Chiunque acquisisca lo stabilimento – ha detto Rossi – deve assumersi fino in fondo la responsabilità di portare fino in fondo il progetto di riconversione. L’intervento pubblico che accompagna questa operazione ci consente di chiedere maggiori garanzie nel merito».
    E, per quanto riguarda la manifestazione di interesse del gruppo Smc, Francesco Semino, responsabile delle relazioni sociali della Lucchini spa, ha dichiarato la piena disponibilità dell’azienda a incontrare quanto prima gli investitori, nel pieno rispetto delle procedure della gara ancora aperta, valutata la rilevanza del progetto presentato.

     dal  Corriere Etrusco 24 gennaio 2014

    I dirigenti Lucchini incontreranno gli arabi 


    Semino: «Non possiamo disperdere questa proposta». Gli emissari di Habahbeh anche da Rossi

    PIOMBINO. I dirigenti della Lucchini incontreranno nei prossimi giorni - prima della scadenza del bando di gara per la cessione fissato al 10 febbraio - gli esponenti della società araba che ha presentato la manifestazione di interesse, la terza dopo quelle della cordata Duferco-Feralpi-Acciaierie venete e del fondo svizzero Klesch. Lo ha detto Francesco Semino, direttore degli affari generali Lucchini.
    Semino, pur precisando che l'azienda manterrà riserbo sulla manifestazioni d'interesse, ha sostenuto che «non si può non tener conto di quella pubblicamente illustrata nei giorni scorsi in Comune dalla tunisina Smc». Pur nel rispetto di tutta le procedure previste dal bando di gara, per l'amministrazione straordinaria Lucchini «l'importante progetto industriale e la sua rilevanza sono una novità di cui tener conto». L'azienda cercherà dunque di capire se la proposta degli arabi è confermata e garantita. «Non possiamo permetterci il lusso – ha sostenuto Semino – di disperdere questa proposta. Tutto nel rispetto delle procedure della gara in corso che non pongono limiti, ma anzi il dovere al commissario di verificare».
    Secondo voci, gli emissari di Khaled al Habahbeh l'uomo d'affari giordano dietro al quale si cela la manifestazione d'interesse della Smc (e forse lui stesso) si presenteranno entro la fine del mese in Regione per presentare il progetto al presidente Rossi.
    25 gennaio 2014

    venerdì 24 gennaio 2014

    EDITORIALE: L’AFO NON CHIUDE, NARDI PRENDE TEMPO


    L’EDITORIALE                                   di Giuseppe Trinchini 

    Corriere Etrusco “numero 41″ del 24 gennaio 2014.
    Piombino (LI) – Il commissario straordinario Lucchini, Nardi ha ordinato una nave che rifornirà di materie prime l’altoforno della Lucchini di Piombino per tenerlo in marcia almeno fino al 10 marzo.
    La nave salperà dal Brasile con un carico di pellet, arriverà tra una ventina di giorni e consentirà di rimandare la fermata per almeno un mese.
    Come va interpretata questa mossa del commissario che ha anche posticipato la scadenza del bando al 10 febbraio prossimo? Come un segnale di apertura alla nuova offerta della Smc? Oppure anche lui sta solo prendendo tempo per evitare di inasprire gli animi dei lavoratori? Lo sciopero di venerdì 24 gennaio è stato infatti revocato, ma le assemblee in fabbrica proseguono. Venerdì scorso infatti i rappresentanti sindacali hanno incontrano il vicecommissario Ue,  Antonio Tajani e il sottosegretario De Vincenti.
    Ricordo che attualmente sono tre le manifestazioni d’interesse presentate: Duferco-Feralpi-Acciaierie venete che puntano principalmente ai treni di laminazione, il Fondo Klesch interessato a pezzi dello stabilimento e a realizzare un forno da 300 milioni in padule e gli arabi della Smc che invece vorrebbero comprare e realizzare il “progetto Utopia” Lucchini.
    La notizia del prolungamento del funzionamento dell’altoforno è importante anche perché la società Smc, che fa capo al magnate giordano Khaled al Habahbeh (e che, per mano del suo braccio destro, Ali Ghammagui, ha inviato la manifestazione d’interesse il 15 gennaio scorso al commissario straordinario Piero Nardi), ha chiesto esplicitamente di non fermare l’area a caldo della Lucchini.
    A piccoli passi ci stiamo indirizzando quindi verso l’inizio di un percorso che renderà più chiaro il futuro della città per i prossimi anni. Speriamo solo che non ci siano brutte sorprese, perché a rischio c’è il lavoro di circa mille operai che a seconda di chi sarà il prossimo compratore, potrebbero ritrovarsi da un giorno all’altro in cassa integrazione.
    Giuseppe Trinchini
    23 gennaio 2014  
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  • Khaled al Habahbeh, ecco chi è il giordano che vuole la Lucchini

  • Khaled al Habahbeh, ecco chi è il giordano che vuole la Lucchini

    E' già stato a Piombino e ha visitato la fabbrica. Alle sue spalle  il fondo di suo suocero, un finanziere ebreo-americano
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      di Giorgio Pasquinucci
      PIOMBINO. Ha finalmente un nome il "misterioso" uomo d'affari arabo interessato all'acquisto della Lucchini. Khaled al Habahbeh, quarantenne di origine giordana, residente negli Emirati Arabi Uniti, ma che vive e lavora negli Stati Uniti, è il personaggio che insieme al suo braccio destro Ali Ghammagui si è presentato apparentemente sottotono a Piombino con la sua strabiliante offerta: "compro tutto", dallo stabilimento toscano agli asset di Lecco, della Vertek di Condove e della Gsi.
      Lui e il fedele Alì, il ceo della "Smc" con sede a Tunisi che ha ufficialmente firmato la manifestazione d'intenti presentata al commissario straordinario Piero Nardi, sono venuti a Piombino senza squilli di tromba e con grande semplicità. Hanno alloggiato per almeno due volte all'Hotel Est, un tre stelle a due passi dalla fabbrica, pranzando in uno dei ristoranti del centro storico, la Taverna dei Boncompagni, buona cucina ma non certo il lusso a cui ci aveva abituati Alexey Mordaschov, abituale cliente del Tombolo di Donoratico, e ben lontano dalla spettacolarità di Klesch, che era atterrato addirittura con l'elicottero in fabbrica.
      Ma chi è Khaled al Habahbeh e di quali risorse dispone? Approdato negli Usa, si è laureato alla University of Maryland College Park, ha sposato una ricca ereditiera americana, figlia di un finanziere di origine ebraica. È lì, in un Fondo di investimenti controllati dal suocero, la vera cassaforte che ha permesso con disinvoltura a Khaled di gettare sul piatto ben 3 miliardi di euro; 1,5 a disposizione per l'acquisto e la radicale riconversione della Lucchini, e altrettanti per un investimento immobiliare: si parla addirittura di un hotel a cinque stelle e di un centro congressi nell'area dove ora sorge la cokeria.
      L'inserimento nel mondo degli affari del suocero (a questo punto è lui il nuovo mister X) deve essere avvenuto gradualmente. Nel 2011 ritroviamo Khaled al Habahbeh a capo della Ultralink international Ltd e chairman & president della Environmetal solutions Ltd. Ma poco dopo è amministratore delegato in 14 società strategiche con base negli Emirati Arabi, e direttore responsabile di tutti gli aspetti del trading, finanziamento e sviluppo immobiliare.
      Nel mondo arabo uno dei suoi principali collaboratori è Ali Ghammagui, ceo della "Smc" con sede legale in una cittadina vicino a Tunisi, che lo ha accompagnato a Piombino. I due hanno incontrato due volte il sindaco Gianni Anselmi e, invece di scendere in elicottero hanno girato a piedi lo stabilimento accompagnati dal commissario straordinario Piero Nardi. Poi sono andati a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, credendo - si dice - di poter stringere l'accordo in fretta, senza inizialmente rendersi conto che si trovavano nel mezzo di una gara. Insieme a loro Renzo Capperucci, l'ex capoturno dell'Ilva di Piombino, poi apprezzato tecnico della Danieli, di origine campigliese ma piombinese di adozione. Abita in via Due Giugno, a due passi dalla abitazione dove è cresciuto il sindaco Gianni Anselmi; sindaco che avrebbe messo in moto la macchina che ha portato Capperucci a riprendere i vasti contatti stretti durante la sua permanenza all'estero ed in particolare proprio in Medio Oriente. Accanto a Capperucci, tra i contatti del giordano Habahbeh figurano Federico Cammarota, production planing manager della Lucchini, e l'ingegner Roberto Sobot, manager della Steel Wordwide Services Ltd, con sede a Londra, incaricata della parte relativa alla progettazione industriale della riconversione Lucchini. Sabot è l'uomo che venerdì della scorsa settimana ha illustrato l'idea progettuale degli arabi-statunitensi ai capigruppo, alle organizzazioni di categoria ed ai sindacati riuniti in Palazzo comunale. Un progetto che per complessità e costi ha destato perplessità: realizzazione di due forni elettrici ed un Corex per la produzione di ghisa, spostamento delle colate continue nella zona di Ischia di Crociano, polo demolizioni navi e persino la disponibilità ad acquistare e riconvertire la centrale elettrica Enel di Tor del Sale. Le altre due proposte in gara per il bando di cessione del Gruppo Lucchini, quelle della cordata Duferco-Feralpi-Acciaierie venete e del Fondo svizzero Klesch, sembrano spiazzate dall’offerta del magnate arabo-statunitense.
    • Pubblicato oggi sul sito 
      http://www.lucchiniamministrazionestraordinaria.it 
      il decreto di esecutività dello stato passivo 
      e il prospetto dei creditori


      23 gennaio 2014      
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      Massiccia adesione al presidio sotto la prefettura di Torino

      PIOMBINO. C’è un filo diretto tra i lavoratori della Lucchini di Piombino e quelli della Vertek di Condove (Torino). Stesso gruppo, stessi problemi, stessi timori e stesse speranze. E stessi...
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          PIOMBINO. C’è un filo diretto tra i lavoratori della Lucchini di Piombino e quelli della Vertek di Condove (Torino). Stesso gruppo, stessi problemi, stessi timori e stesse speranze. E stessi malumori legati al rinvio del commissario Piero Nardi della data di chiusura del bando di vendita del gruppo, rinvio deciso subito dopo la manifestazione di interesse del gruppo giordano.
          Venerdì quindi, su queste basi, i lavoratori della Vertek hanno partecipato in modo massiccio a un presidio organizzato di fronte alla prefettura di Torino.
          Alle 11,30 una delegazione composta da Rsu, sindacato e rappresentanti dei lavoratori è stata ricevuta da una funzionaria del prefetto alla quale è stata esposta la preoccupazione per la situazione del sito Lucchini di Condove.
          Lavoratori e sindacalisti hanno quindi consegnato il documento votato in assemblea contenente le richieste dei lavoratori.
          La funzionaria si è impegnata attraverso il prefetto di inoltrare al Governo e ai ministri competenti la documentazione e il resoconto della riunione.
          «Abbiamo inoltre ribadito - scrivono in una nota i lavoratori della Lucchini Vertek - la contrarietà alla proroga della data di chiusura per l’invio delle proposte di interesse per il gruppo Lucchini e l’interesse della proposta di Smc che, a oggi, è l'unica che pare garantire la continuità lavorativa, il mantenimento dell’attuale occupazione e l’interesse per l’intero gruppo».